Il giocatore croato era stato avversario proprio del bulgaro, ora si teme un’ondata di contagi dopo il torneo organizzato nei Balcani dal numero 1 del mondo, senza cautele
Prima Dimitrov, ora Borna Coric. Il grande tennis comincia a dover fare i conti con l’effetto di Djokovic sulla pandemia. Il torneo di Adria, organizzato in Serbia senza protocolli di alcun tipo dal numero 1 al mondo, sta cominciando a diventare un piccolo focolaio di coronavirus, e di polemiche.
Qualche giorno da avevano fatto il giro del mondo le immagini dello stadio di Belgrado pieno per assistere al torneo-esibizione che vedeva coinvolti tra gli altri Dominic Thiem, Grigor Dimitrov, Sascha Zverev e lo stesso Novak Djokovic. Tra partite si calcetto e feste in discoteca a stretto contatto anche con un giocatore di basket del Partizan Belgrado, Nikola Jankovic, risultato poi positivo a un test.
Ieri era stato Dimitrov ad annunciare via social la sua positività al Covid-19. Il bulgaro non faceva in tempo a tornare sui social per chiedere “scusa” degli eventuali problemi causati agli altri, che ecco spuntare la positività di Borna Coric, proprio suo avversario nel secondo turno dell’Adria Tour.
— borna coric (@borna_coric) June 22, 2020
“Ciao a tutti, voglio informarvi che sono risultato positivo al coronavirus – ha scritto il 23enne croato, numero 33 del mondo, sul suo profilo Twitter -. Voglio dire a tutti quelli venuti in contatto con me negli ultimi giorni di farsi fare il test. Sono davvero dispiaciuto per i problemi che posso aver causato. Io sto bene e non ho sintomi. State al sicuro e in salute. Vi voglio bene”.
La situazione comincia ad diventare allarmante proprio perché la mancanza di distanziamento sociale e attenzione durante il torneo itinerante nei Balcani rischia di scatenare un clamoroso effetto boomerang a pochissime ore dall’ufficializzazione del calendario della ripresa del Tour.
Le polemiche sono ovvie. Djokovic si è fin da subito professato no-vax, tanto da arrivare a dire che un eventuale obbligo di vaccinazione ne avrebbe messo in pericolo la carriera. E ha più volte criticato l’organizzazione dei prossimi US Open, a suo dire troppo rigida nelle misure restrittive per il contenimento del contagio.