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Continua il pianto di Milano e Lombardia. Feltri fa la vittima, Libero annuncia il Lombard Pride

De Bortoli, il neo Pino Aprile del Nord, ha tracciato la strada. Libero si accoda: “Tutti odiano la Lombardia”. Scrivono di lombardofobia. Nessun accenno ai morti

Continua il pianto di Milano e Lombardia. Feltri fa la vittima, Libero annuncia il Lombard Pride

Il leader incontrato del piagnonismo lombardo è senza debbio Ferruccio de Bortoli che domenica ha rilasciato all’Huffington post un’intervista in perfetto stile Pino Aprile. “Ce l’hanno con la Lombardia e con Milano perché ci invidiano”, questo il succo della lunga intervista in cui il due volte direttore del Corriere della sera proprio non ce la fa a vedere quel che è successo in Lombardia con l’emergenza coronavirus e gli unici errori che riconosce sono quelli della comunicazione (sarà mai morto qualcuno per errori di comunicazione? Boh). E se de Bortoli assolve Gallera e Fontana, le speranze di un dibattito serio vanno a ramengo. Milano e la Lombardia hanno sposato il vittimismo. Si sentono bistrattati. Addirittura, ha detto de Bortoli, sono stati affissi contro i lombardi. Ma va. Non era mai accaduto in Italia.

Oggi a piangere sono Libero e Vittorio Feltri.

Tutti odiano la Lombardia, nessuno odia il Mezzogiorno

è il titolo del quotidiano. Pezzo di Renato Farina (l’agente Betulla fino alla smentita di Pollari, smentita cui nessuno ha creduto) e poi editoriale di Vittorio Feltri: “Se nomini il Sud ti massacrano, se insulti il Nord…”. Feltri la prende da lontano, ritorna sulle polemiche lo hanno investito quando parlò dell’arretratezza economica del Mezzogiorno: improduttivo, devastato dalla criminalità organizzata. fa la vittima:

Ho detto verità incontestabili. Sono stato linciato quasi avessi offeso il popolo del Sud.

Dopo un lunghissimo preambolo, arriva al dunque. E cioè che oggi ad essere accusata è la Lombardia e nessuno muove un dito.

Scrive: “si è scatenata una bufera contro la Lombardia accusata di aver commesso ogni nefandezza in occasione del Covid, come il virus fosse stato realizzato da Fontana e i suoi collaboratori”.

Scrive di pestaggio senza precedenti. Dei morti ovviamente niente, di quel che è accaduto nelle case per anziani lombarde nemmeno per idea. Per lui sono “offese sanguinose sparate sui lombardi” che “non hanno suscitato polemiche, solo approvazioni”. Il finalino è quello classico: “senza la Lombardia chi oggi accusa tornerebbe alla mezzadria e al latifondo”.

Renato Farina va oltre. Scrive che “Bisognerebbe aggiungere un comma alle leggi che tutelano dalle discriminazioni razziali, religiose, sessuali. Andrebbe dedicato alla lotta contro la lombardofobia”. Scrive di odio. Di linciaggio. Ovviamente nemmeno Farina entra nel merito, nemmeno per un rigo. Cita Giuseppe Verdi e annuncia l’organizzazione di un Lombard-Pride. Per l’occasione Ferruccio de Bortoli potrebbe lanciare il suo movimento territoriale.

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