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Tre positivi su sei al Watford di Deeney, ma la Premier non si ferma

Il capitano aveva già annunciato che non avrebbe partecipato agli allenamenti per proteggere il figlio. La discussione ora si sposta sulla quarantena di 14 giorni richiesta dal governo

Tre positivi su sei al Watford di Deeney, ma la Premier non si ferma

Sei positivi su 748 tra giocatori e staff in 19 club. Solo che tre, la metà sono al Watford, la squadra del capitano ammutinato Troy Deeney, che ancora prima di conoscere i risultati della prima tranche di test, aveva già annunciato che non sarebbe tornato ad allenarsi per tenere al sicuro il figlio di appena 5 mesi con problemi respiratori.

I positivi sono un giocatore e due membri dello staff, un altro è il viceallenatore del Burnley Ian Woan, asintomatico e immediatamente messo in quarantena. Gli altri due si trovano in un terzo club, ma la lega non ha rivelato altri dettagli.

La Bundesliga, che è ripartita sabato scorso, aveva trovato 10 positivi all’inizio di maggio su 1.724 testati, ovvero lo 0,58%. Il 10 maggio la Liga ha dichiarato che cinque giocatori nelle prime due divisioni spagnole sono risultati positivi.

Appena ieri la Premier League ha intensificato gli allenamenti, con la preparazione in piccoli gruppi e senza contatti. Ma la discussione su come andare avanti nelle prossime fasi è accesissima. Il governo ha indicato una quarantena di 14 giorni prima di riavviare il campionato, ma fonti del Telegraph tra i giocatori dicono che è una soluzione impraticabile. Il dibattito va avanti, più o meno sugli stessi binari della Serie A.

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