Il via il 15. Il premium bavarese lo definisce un «compromesso accettabile». Contrari gli scienziati e gli ultrà. Sono salvi i soldi dei diritti tv
La Bundesliga riparte. In videoconferenza con i premier dei sedici Laender federali, la Cancelliera Merkel ha dato il via alla ripartenza della prima e seconda divisione dalla metà di maggio. È stata decisa anche la data: il 15 maggio. Poiché mancano 9 giornate alla fine del campionato, la Bundesliga potrebbe chiudersi tra fine giugno e inizio luglio.
Il premier bavarese Markus Soeder, presidente della conferenza dei Laender, ha parlato agli oppositori della ripresa dicendo:
«Sappiamo che è una decisione controversa, ma consideriamo accettabile questo compromesso».
Oppositori che, in sostanza, sono gli scienziati e gli ultrà da sempre contrari al calcio da salotto.
Prima del fischio di inizio, comunque, tutte le squadre dovranno andare in ritiro per 14 giorni.
“Una quarantena completa e preventiva di 14 giorni per tutte le squadre, nella forma di un ritiro blindato”.
I club hanno già ripreso gli allenamenti da un mese in parziale quarantena,
“rispettando misure sanitarie e distanza sociale, ognuna con le proprie precauzioni, come la suddivisione dei calciatori in piccoli gruppi con divieto di contatti fra di loro, orari e campi differenziati, pasti individuali consegnati in scatole da consumarsi a casa e, nel caso del Borussia Dortmund, niente uso di spogliatoi e docce”.
Ma adesso l’isolamento dovrà essere totale. La Lega tedesca ha da tempo preparato un documento di 41 pagine da utilizzare. Ed è anche grazie ad esso che la politica ha dato il suo assenso.
Per quanto riguarda il caso di un nuovo positivo (casi che si sono già verificati),
“non è previsto alcun annuncio automatico ai media, l’atleta verrebbe messo subito in isolamento, mentre la decisione sull’eventuale quarantena di gruppo spetterebbe agli ufficiali sanitari di zona”.
Tutto in ordine anche per l’aspetto economico.
“Le tv hanno infatti assicurato il pagamento dell’ultima tranche dei diritti televisivi per un totale di circa 300 milioni di euro, che garantiscono la liquidità dei club fino al 30 giugno: per molte società significa evitare almeno per ora il fallimento”.