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Il Giornale: i calciatori parlavano di salute ma la priorità erano gli stipendi

“Nessuna decenza verso chi non tira fine mese o deve chiudere bottega. Si sono in innervositi solo per la spalmatura degli ingaggi”

Il Giornale: i calciatori parlavano di salute ma la priorità erano gli stipendi

Su Il Giornale, Riccardo Signori scrive del ruolo giocato dai calciatori in questi ultimi mesi di dibattito sulla ripartenza o meno del calcio.

Inizialmente hanno avuto un ruolo marginale, invocando soprattutto la necessità di considerare prioritaria la salute. Solo che poi si è capito che la salute erano nient’altro che gli stipendi.

Niente da dire. Poi ci siamo accorti che, per salute, si intendeva anche: prima mettiamo a punto il problema stipendi. Eppure qui si parlava di un mese più o un mese in meno: però giocarsela tra stipendi spalmati e stipendi tagliati li ha fatti innervosire”.

Anche se è vero che il calcio “riprenderà il cammino solo per interesse economico, non certo sportivo”, continua, sarebbe stato opportuno

un minimo di decenza pensando a chi non tira fine mese o deve chiudere bottega“.

Signori chiama in causa il capitano del Brescia, Gastaldello che in un’intervista ha elencato tutti i motivi per cui i giocatori erano contrariati. Dalla forzatura a voler terminare il campionato alle partite pomeridiane, al fatto di non essere stati consultati sulla questione stipendi al rifiuto dei playoff.

Alcune valutazioni sono inammissibili, come quella relativa alle partite, visto che non si giocherà sempre di pomeriggio.

“Non dimentichiamo che i calciatori si sono rifiutati di fare un lungo ritiro ad uso e consumo della salute. Curioso vero? E se gli stipendi corressero… Ogni problema finirebbe nell’oblio? La lingua batte, dove il portafoglio duole“:

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