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Corsi (Empoli): «Il calcio deve ripartire, la salute degli atleti è più tutelata di quella dei medici»

Il presidente dell’Empoli al Corriere Fiorentino: «Qualche presidente di B si è messo in testa di risparmiare qualche stipendio ma c’è la questione diritti tv e calciatori»

Corsi (Empoli): «Il calcio deve ripartire, la salute degli atleti è più tutelata di quella dei medici»

Il Corriere Fiorentino intervista Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli. Il club è pronto per ripartire, assicura, potrebbe farlo al centro sportivo di Monteboro.

«I giocatori stessi ci chiedono di andare a Monteboro e noi, per il momento, non possiamo permetterlo. Mi piacerebbe fare foto dei nostri atleti mentre si allenano singolarmente al parco e mandarle a chi ci governa e chiedere: se i giocatori si possono allontanare da casa per allenarsi, singolarmente, al parco, perché non potrebbero farlo a Monteboro o al campo comunale? Che differenza c’è? È un’assurdità non far ripartire il calcio per la tutela della salute degli atleti che sono costantemente sotto controllo. Con tutti i meccanismi che sono stati messi in moto, la salute degli atleti è molto più tutelata di quella di commesse, operai, operatori sanitari e di tutte quelle persone che hanno un rapporto diretto col pubblico. Il problema, semmai, è portare 30.000 persone a una partita, come è stato fatto a San Siro in occasione di Atalanta-Valencia, mentre si pensava a formare le zone rosse».

Anche il problema dei nuovi contagi è qualcosa con cui imparare a convivere.

«Bisogna saper convivere con questa situazione. Se a novembre c’è un positivo in un gruppo di 25 giocatori, che si fa, si chiude di nuovo il calcio? No, bisognerà gestire la situazione, ma non fermarsi di nuovo. Nel caso dovremmo farci trovare preparati per fare i tamponi a tutti, anche più volte se è necessario, e seguire il protocollo con meticolosità. Ma non si può chiudere. Siamo già al disagio sociale, bisogna iniziare a convivere con il virus».

Sul dissenso di alcuni club di Serie B alla ripartenza:

«Perché non hanno capito che non ripartire sarebbe un problema. Dobbiamo tener conto dei diritti televisivi: se le televisioni trovassero il modo di aprire un contenzioso con i club perché non finisce il campionato cosa succederebbe? Se dovesse mancare l’ultima trance dei diritti televisivi, saranno molte le squadre cadette che non potranno iscriversi al prossimo campionato. Il contratto televisivo è blindato, potrebbe diventare vulnerabile se fossimo noi a dire basta a questo campionato. Idem con i calciatori. Qualcuno si è messo in testa di risparmiare qualche stipendio di B, ma non ha capito che se la Lega interrompe perché non ci sono le condizioni di giocare, le società sono perdenti nei confronti dei calciatori, visto che l’interruzione non sarebbe dovuta a una causa di forza maggiore».

E indica la sua preoccupazione più grande:

«Riprendere il campionato».

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