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Gli esposti dei medici alla Procura: “Mancano mascherine e test. Ci mandano allo sbaraglio”

Sul Fatto. Il primo è stato presentato a Torino, ma oggi ne saranno presentati altri in Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Lombardia e Mezzogiorno. L’ipotesi di reato è la violazione della legge su sicurezza luoghi lavoro

Gli esposti dei medici alla Procura: “Mancano mascherine e test. Ci mandano allo sbaraglio”

Negli ospedali mancano le mascherine anti Covid-19, cioè le Ffp2 e Ffp3. E intanto il 12% degli operatori sanitari è positivo al virus. Da Torino parte una battaglia per i diritti del personale ospedaliero, che promette di allargarsi a tutta Italia, scrive il Fatto Quotidiano. L’ipotesi di reato che paventano le associazioni di categoria è quella di violazione della legge sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.

Il primo esposto (lungo 6 pagine) è stato presentato a Torino. Nella regione Piemonte sono 50 i medici infettati finora, tre dei quali intubati.

La segretaria regionale del sindacato dei dirigenti medici (l’Anaao), Chiara Rivetti, denuncia:

“Ci stanno mandando allo sbaraglio: vogliamo sapere di chi sono le responsabilità”.

L’esposto ha fatto da apripista. Da oggi ne sono in arrivo altri in Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Lombardia e nel Mezzogiorno.

Non solo l’Anaao. Anche l’altro sindacato dei medici, Smi, sta procedendo in tal senso. Oggi depositerà il suo esposto alla Procura di Roma. Sul Fatto le parole della segretaria generale, Giuseppina Onotri.

“Vogliamo sapere con che criterio vengono distribuite le mascherine ed eseguiti i tamponi. Non siamo solo di fronte a una violazione della legge sulla sicurezza dei lavoratori: dieci anni di tagli indiscriminati alla spesa sanitaria ci hanno portati al mancato rispetto dei livelli essenziali di assistenza”.

Mancano le mascherine ma anche le protezioni per gli occhi. E c’è anche il problema del richiamo al lavoro del personale sanitario in quarantena ma asintomatico. Senza tamponi non si possono testare tutti e questo moltiplica il rischio di contagio. Questa circostanza ha già portato a uno scontro, in Veneto, tra il governatore Zaia e i medici. Zaia è accusato di aver attivato i tamponi per tutti senza prima garantire il controllo del personale sanitario in prima linea.

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