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Don Matteo l’unico parroco rimasto a Nembro: «Da Natale qui c’era questa strana influenza mortale»

L’intervista su Altre/Storie la newsletter di Mario Calabresi. Gli altri si sono ammalati. «Nella casa di riposo ci fu un picco anomalo di decessi»

Don Matteo l’unico parroco rimasto a Nembro: «Da Natale qui c’era questa strana influenza mortale»

La newsletter di Mario Calabresi “Altre/Storie” presenta l’intervista di Calabresi a don Matteo Cella l’unico sacerdote di Nembro – 11.550 abitanti, nella Val Seriana, nel Bergamasco – a non essersi ammalato e quindi a celebrare i funerali. Gli altri quattro sono stati colpiti dal coronavirus. L’intervista è molto bella, noi ne pubblichiamo un estratto.

«Secondo noi, questo virus gira dall’inizio dell’anno o addirittura da Natale, senza essere stato riconosciuto. La casa di riposo di Nembro, per prima, ha avuto un picco di decessi anomalo: a gennaio sono morte di polmonite 20 persone; l’ultimo, pochi giorni fa, è stato il presidente della fondazione, Giuseppe Pezzotta, detto Bepo. In tutto il 2019, lì, i morti erano stati sette. E così i funerali hanno cominciato ad aumentare di settimana in settimana. E sempre tutti a parlare di queste polmoniti così aggressive. Prima di Carnevale, metà paese era a letto con la febbre; ricordo che, mentre discutevamo se fare lo stesso la festa e la sfilata con i bambini, avevamo dovuto sospendere lo “spazio compiti” perché la maggior parte dei volontari che seguono i ragazzi era malata. Ma allora non si parlava di coronavirus in Italia. Chissà quanti di noi, invece, erano già malati e poi sono guariti».

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