Il quotidiano racconta che nel post gara i tifosi azzurri hanno inondato i social della Samp con commenti offensivi sul Ponte, non sanzionati perché restano sempre “fuori dai radar”
Ieri Il Secolo XIX raccontava i cori contro Napoli e i napoletani sentiti a Marassi scrivendo che a iniziare le ostilità erano stati i tifosi azzurri. Oggi il quotidiano sembra rilanciare. Dà la notizia della multa di 10mila euro alla Sampdoria per i cori di discriminazione territoriale. Lo fa en passant. Poi si affretta a chiamare in causa di nuovo il comportamento dei napoletani.
Scrive che, sul web, i tifosi azzurri hanno insultato i blucerchiati chiamando in causa il Ponte Morandi. Aggiunge che le offese sono state prontamente rimosse dalla Samp ma che il club ha conservato per future ed eventuali azioni di tutela. Questo tipo di comportamento “di degenerazione sociale”, poiché circola sul web, scrive, “resta sempre fuori dai radar”.
Queste le parole del quotidiano.
“I cori anti-Napoli della Gradinata Sud, per i quali si era scusato il tecnico Ranieri, sono costati alla Sampdoria una multa di 10.000 euro perché «insultanti di matrice territoriale». Sanzione attesa, la Lega da qualche tempo è vigile su questo tipo di situazioni. Ciò che resta ancora fuori dai radar, invece, è il mondo on-line. Dove nel dopo-gara a vergogna si è aggiunta altra vergogna: i social media della società blucerchiata sono stati travolti da una moltitudine di post di insulti, in una deriva di degenerazione sociale che è andata a toccare anche il Ponte Morandi e le sue vittime, del tipo: «A noi il Vesuvio ci lava con il fuoco, ma a voi cadono i ponti». «Almeno non ci cadono i ponti in testa». «La prossima volta col cavolo che dono i 2 euro per l’alluvione, affogate». La società blucerchiata li ha immediatamente rimossi, ma conservati tutti, per eventuali azioni di tutela. Multa anche per il fumogeno lanciato in campo dalla Sud all’inizio della partita: 3.000 euro”.