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Il Camp Nou chiede le dimissioni di Bartomeu. Il Barcellona pensa alle elezioni anticipate

Il club lo ritiene necessario per rassicurare Messi. Alla Pulce non piacciono molte cose, dal ds alla rosa. L’idea è di fargli capire che cambieranno molte cose 

Ieri Leo Messi è stato protagonista assoluto della partita del Barcellona contro l’Eibar. Quattro dei cinque gol segnati dal Barca sono stati i suoi. Un pomeriggio di festa, ma anche di contestazione, scrive la Gazzetta dello Sport.

Al Camp Nou c’erano poco meno di 70.000 spettatori, molti turisti che hanno applaudito la Pulce e attaccato Bartomeu.

“Il Camp Nou ha chiesto la testa del presidente con una forza e un’adesione al coro “Bartomeu dimision” che non si vedeva da anni. Tanti i fazzoletti bianchi sventolati nella pañolada andata in scena prima del fischio iniziale”.

Lo stadio si è espresso chiaramente, scrive la rosea. Ora toccherà alla giunta direttiva del club farlo, in una riunione che straordinaria che forse avverrà già giovedì, dopo Napoli-Barcellona e tre giorni prima del clasico contro il Real Madrid.

Il presidente Bartomeu, però, non molla. Ha sospeso il suo fedelissimo Jaume Masferrer, massimo responsabile nel Barçagate congelandogli lo stipendio. Ma non è finita qui.

“Ad attaccare Bartomeu è la cordata che fa capo a Emili Rousaud, ultimo «acquisto» della giunta blaugrana, uomo scelto come candidato dell’attuale presidenza per le elezioni del 2021 alle quali Bartomeu non potrà partecipare. Ora però Rousaud vuole anticipare il suffragio di un anno. Al Barça sono in tanti a ritenere necessaria la cosa per far capire a Messi, che può liberarsi gratis a giugno, che le cose cambieranno. Vogliono tranquillizzarlo. Perché Leo non è contento, in questo Barça ci sono tante cose che non gli piacciono. Dal ds Abidal alla rosa, che reputa inadeguata a vincere la Champions”.

Ieri, intanto, Messi ha ricevuto gli onori della vittoria anche dall’Eibar, che con un tweet gli ha fatto i complimenti:

«Ti soffriamo. Ti subiamo.Ti patiamo. E non ci resta altro da fare che alzarci ed applaudirti».

 

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