Il giornalista inglese su Twitter: «Anche in Inghilterra facevamo i titoli “Black power” sui giocatori di colore»”… Trenta anni fa
“L’Italia, riguardo al tema razziale, è come il Regno Unito negli anni 70 o 80”. Quando i giornali sportivi titolavano “Black power” sui calciatori di colore. Insomma qui da noi, per Sheridan Bird, siamo indietro di una trentina d’anni.
Bird è un giornalista sportivo inglese che si occupa di calcio italiano da molti anni, e prima di stabilirsi a Milano ha vissuto anche a Napoli. E il “Black Friday” del Corriere dello Sport non l’ha sorpreso più di tanto. Scrive su Twitter:
“Non dimenticate che noi avevamo sitcom grottesche su “i vicini di casa che parlano in un modo buffo” ecc… e titoli come “Black Power” per i giocatori di colore, come Laurie Cunningham e Cyrille Regis. La Gran Bretagna non è perfetta, e non si è liberata del problema razzismo e xenofobia. Non possiamo e non dovremmo predicare agli italiani. Dovremmo offrire il nostro aiuto e condividere la nostra esperienza. Si comincia con le nuove generazioni che crescono con persone che hanno background diversi e qualche volta… un diverso aspetto”.
Il problema, dunque, è sociale. Manca l’abitudine al multiculturalismo:
“Se fossi cresciuto con amici “diversi” da te non penseresti un titolo di giornale su due giocatori entrambi (shock! Gasp!) neri… Io sono ottimista per le future generazioni in Italia. Ma al momento attraversano una parte dolorosa del viaggio verso l’integrazione”.
#Italy is like the UK was in the 70s and 80s regarding race. Don’t forget that we had grotty sitcoms about ‘them neighbours who talk in a funny way etc’ and headlines like ‘Black Power’ for players including Laurie Cunningham and Cyrille Regis. 1:3
— Sheridan Bird (@SheridanBird) December 5, 2019