Evidenziata quasi da tutti la differenza rispetto a Napoli, come se Sarri fosse cambiato. Poi, però, il campo ha detto che senza Ronaldo la Juve non vince
Stamattina, giornata di Lecce-Juventus, i quotidiani italiani si sono profusi in elogi del turn over di Sarri. Poi è finita con l’1-1. Vale la pena rileggere qualche passaggio.
Alla Juve ha scoperto il turn over
Cristiano quest’anno se la prende più comoda e si concede un ritmo regolare: gioca cinque partite e salta la sesta, risparmiandosi anche la seccatura del viaggio. Non andò a Brescia il 24 settembre così come non è partito per Lecce ieri, agevolato dalla vocazione al turnover che Sarri, da sempre affezionato al concetto di 11 titolari, ha scoperto alla Juve: dopotutto, è la prima volta che allena una squadra in cui ci sono una dozzina di riserve che persino nel suo Napoli o nel suo Chelsea avrebbero avuto il posto fisso.
Emanuele Gamba, la Repubblica
“A turno riposeranno tutti”
Il nuovo Sarri è sintetizzato da un concetto, quando dice “a turno riposeranno tutti”. All’ora dell’ammazzacaffè, subito dopo pranzo, fa capire che prima o poi toccherà a Ronaldo. Verso le 17 scopriamo che gli tocca subito: Cristiano non convocato per il Salento. Il semplice fatto che Sarri sussurri “riposeranno tutti” è la prova provata di un’inversione, lui che a Napoli si fidava dei soliti noti e che veniva massacrato dalla critica per non pescare in panchina anche quando se ne avvertiva la necessità. Certo, questa è la Juve che tra le riserve (orrore) ha titolari da 4 o 6 milioni di ingaggio, quindi è più semplice non prendere un granchio.
Alfredo Pedullà, Corriere dello sport
La Juve deronaldizzata sa farsi valere
Ora nel mirino ha il Lecce mai affrontato in carriera. Lo farà senza CR7 al fianco, ma la Juve «deronaldizzata » comunque sa farsi valere. Finora Cristiano, alla seconda stagione in bianconero, ha saltato nove partite e il bilancio parla di sei vittorie e tre sconfitte in sua assenza.
Matteo Pierelli, Gazzetta dello sport
Massimo risultato con il minimo sforzo
Oggi i bianconeri giocano a Lecce nel primo pomeriggio e i nerazzurri risponderanno da San Siro all’ora dell’aperitivo: poche ore e tanti gradi di differenza che una volta avrebbero scatenato la rabbia di Maurizio Sarri per lo svantaggio di giocare sempre prima della diretta rivale, ma nella rivoluzione bianconera non c’è spazio per gli alibi e così il tecnico toscano abbassa l’antico volume e pensa ad altro. Ovvero come ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo, per altro lasciando a casa Ronaldo con quel turnover che sta affinando sempre più a Torino (potrebbe riposare anche De Ligt: Demiral si scalda).
Tiziana Cairati e Gianluca Oddenino, La Stampa