La partita giocata alla Red Bull Arena è la conferma che il calcio può essere ancora uno sport se non per vecchi, almeno per esperti
“Notte da capolavori a Salisburgo e Mozart non c’entra, perché i 98’ nella Red Bull Arena sono stati una sessione heavy-metal, mica un concerto di musica classica. Spettacolo per cuori forti e la conferma che il calcio può essere ancora uno sport se non per vecchi, almeno per esperti”
Esordisce così Jacopo D’Orsi, su La Stampa, nel descrivere l’impresa del Napoli, ieri, contro il Salisburgo, in Austria.
“Il Napoli soffre, barcolla, finisce spesso con la testa sott’acqua ma sa resistere fino a imporre la sua maggiore qualità, luccicante nei piedi di Mertens, sontuoso, e pure di Insigne, sbucato appena in tempo dal cilindro di Ancelotti dopo un’altra panchina che sembrava averlo messo definitivamente ai margini”.
Il capitano risolve un match che “è stato un romanzo” e l’abbraccio con l’allenatore diventa
“la fotografia di una serata da ricordare, forse un nuovo inizio per la stagione del Napoli”
Forse, scrive D’Orsi, lo scugnizzo Lorenzo ha veramente deciso cosa fare da grande, come gli aveva chiesto De Laurentiis qualche giorno fa.
E Mertens? Scrive La Stampa riferendosi al record di Maradona, raggiunto e superato nell’arco di 90 minuti:
“in certe serate sembra calcisticamente onnipotente e ieri sera la cronaca è andata a braccetto con la storia”.
Non era facile vincere in casa del Salisburgo, ma il Napoli lo ha fatto con ritmo, coraggio e personalità
“Così si gioca in Champions, così si infiammano le notti di coppa”
Vanno comunque fatti i complimenti ai ragazzi austriaci, e soprattutto all’incredibile Haaland, “potente e spietato”.