ilNapolista

Insigne ha litigato con Ancelotti ed è ai margini. Poi Insigne segna, e si baciano, si amano

Tutti dovremmo tacere, oppure parlare sapendo, però, che quello che diciamo è irrilevante. Tacere lo scrittore, muto il giornalista, dire nulla il tifoso

Insigne ha litigato con Ancelotti ed è ai margini. Poi Insigne segna, e si baciano, si amano

C’è un prima, che è la sosta per le nazionali. C’è tutto un trascinamento di pensieri e di idee durante la sosta, tutte sbagliate, tutte senza costrutto, senza un perché. Ci siamo noi, noi tifosi, noi scrittori, noi giornalisti, noi che abbiamo un’idea, un’opinione, un pensiero laterale, un’intuizione di mezza stagione. C’è Insigne che va in nazionale, che gioca, che si rinfranca, che si riposa. C’è Di Lorenzo che debutta, che calciatore, che sorpresa, che soddisfazione. C’è una quiete da un lato e c’è il solito casino partenopeo dall’altro. Polemiche, sotto polemiche, rinnovi non rinnovi, uscite infelici del presidente, un po’ troppo su di giri.

C’è un prima dopo il prima che è il Verona. C’è una partita niente di che, abbastanza banale, un Napoli non troppo brillante forse anche perché l’avversario non ispira, non lo so. C’è Milik, c’è un polacco che ritorna con decisione, con due gol da attaccante come si deve, mi è piaciuto moltissimo il secondo gol perché oltre la bellezza della marcatura in sé va considerata una certa cattiveria, quella che qualche volta è mancata, c’è stata decisione. Il polacco voleva segnare e ha segnato.

C’è il Napoli che resta allo stesso distacco che non concede ulteriori allunghi, che comincia ad accorciare sull’Atalanta. C’è il Napoli che in questa fase della stagione non deve sprecare, deve vincere ogni partita che può, deve sperare che davanti rallentino. C’è il Napoli che è pronto per la Champions.

C’è il Napoli che non sta giocando benissimo, a parte due o tre partite, una lo sappiamo è stata quella contro il Liverpool.

C’è il Salisburgo che fa un suono da vecchia Europa, da antichi caffè, da tazzine da tè e biscottini. C’è il Salisburgo da battere nella sua casa d’Europa, da battere senza esitare, c’è un Salisburgo da tenere da parte, indietro, a distanza, c’è da fare tre punti. C’è che i tre punti li facciamo, in una partita volante, d’avanti e indietro, tra errori e cose belle, tra record battuti, tra ingressi che la ribaltano, tra sostituti che la decidono, tra allenatori che la indovinano. Accade, dunque, la sconfitta del Salisburgo.

C’è Mertens che i complimenti non bastano, non servono, occorre cercare dentro le cose altre. Cose come la determinazione, la volontà, la bravura, la tecnica. Cose come ogni tiro da fuori area, ogni assist ricevuto e ricambiato. Cose come i colpi di testa e i tiri sotto la traversa, come con il Salisburgo. Cose come pallonetti, calci di punizione. Tiri da centravanti vero. Cose indimenticabili come quel controllo impossibile in corsa contro il Genoa e poi il sinistro sotto la traversa. Cose così. Come il partire dalla fascia e accentrarsi e poi calciare e poi, come si conviene, segnare. Cose come 116 gol, cose che fanno una vita calcistica quasi intera, vera. Cose come raggiungere e superare Maradona, non una bazzecola. Che non vuol dire (come mi è già capitato di dover molto banalmente spiegare) essere più forti di Maradona, sostituire Maradona nella storia, diomio (diegomio); vuol dire aver fatto 116 gol tanto per cominciare, che non sono pochi, vuol dire che Mertens – piaccia o meno – fa parte della storia migliore del Napoli, vuol dire che nella nostra memoria e nei cuori e negli almanacchi sarà sempre presente. I record sono statistica, certamente, ma per arrivare a un dato che è un numero occorre che accadano delle cose. Mertens è una cosa bella accaduta su un campo di pallone, il nostro.

C’è Insigne del quale non sappiamo nulla, se non il nostro eccessivo commentare, il nostro consueto dover dire. Insigne deve andarsene, Insigne è scarso, Insigne è fortissimo, Insigne non ha carattere, Insigne ne ha da vendere, Insigne non è freddo, Insigne è stato freddissimo, Insigne non la risolve, Insigne l’ha risolta, Insigne è mediocre, Insigne è un fuoriclasse. Tutti dovremmo tacere, oppure parlare sapendo, però, che quello che diciamo è irrilevante. Tacere lo scrittore, muto il giornalista, dire nulla il tifoso, cucirsi la bocca il fratello, non proferire parola il genitore. Insigne ha litigato con Ancelotti ed è ai margini della squadra, poi Insigne entra, segna e corre verso Ancelotti. Si baciano, si amano. Ancelotti l’aveva previsto. Insigne sapeva. Tutto è falso e tutto è vero. Una sola cosa conta Insigne che segna un bel gol, il Napoli che vince.

ilnapolista © riproduzione riservata