«Se il sistema del “pezzotto” funziona è perché ci sono società che noleggiano i server a queste organizzazioni che trasmettono illegalmente film ed eventi sportivi»
Dopo la maxi operazione che ha portato all’arresto tra gli altri di Christos Papaoikonomu, fondatore della piattaforma pirata Xtream Codes, non si è arrestato il flusso di trasmissioni “pezzotte”. Dopo pochi giorni, come documentato dal Mattino, i clienti hanno ricevuto dei nuovi codici dai gestori dei servizi pirati e hanno potuto riabilitare la visione dei contenuti.
«Il problema è che questi poi si rivolgono ad altri server e il meccanismo ricomincia daccapo» ha spiegato Angelo Marcello Cardani, presidente dell’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in un’intervista al Mattino che continua a seguire la vicenda.
Per risolvere il problema, oltre ad educare la massa sul fatto che la pirateria è illegale e provoca danni, la soluzione e spezzare il circolo.
«Se il sistema del “pezzotto” funziona è perché ci sono società che noleggiano i server a queste organizzazioni che trasmettono illegalmente film ed eventi sportivi».
Dunque per debellare la pirateria vanno puniti anche le società che materialmente offrono questo servizio altrimenti spento un server illegale basta riattivarne un altro, secondo il presidente dell’Agcom.
«I soggetti della filiera che traggono beneficio economico sono proprio gli hosting provider, da cui le IPTV pirata prendono in gestione notevoli quantità di servizi. Per questo è auspicabile una revisione del regime di responsabilità per i fornitori di servizi direttamente in contatto con i criminali, quali appunto gli hosting provider, ad esempio mediante la segnalazione di flussi anomali di dati. Infine sarebbe importante maggior coinvolgimento dei fornitori di servizi di pagamento per bloccare gli introiti delle IPTV pirata