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Elogio del mercato dell’Inter che segue la dottrina Conte

Superati gli screzi, il club ha accontentato l’allenatore anche su Perisic e ha avuto il coraggio di cambiare. A Napoli non è (ancora) successo

Elogio del mercato dell’Inter che segue la dottrina Conte

Quando il top player di una squadra è l’allenatore, bisogna comportarsi di conseguenza. È quel che ha fatto e sta facendo l’Inter con Conte. L’allenatore è arrivato con le idee chiare. Voleva Lukaku al centro dell’attacco e lo ha ottenuto. Anche per una cifra record. Ha attraversato i marosi del calciomercato, non ha nascosto il suo disappunto e poi è passato all’incasso.

Voleva Barella e l’ha ottenuto. Idem per Sensi. Ha detto chiaro e tondo che Perisic non poteva ricoprire il ruolo che ritiene importante nel suo gioco, e il croato sta per finire al Bayern.

Così si fa il calciomercato. O quantomeno così si porta a casa un calciomercato soddisfacente. L’Inter ha investito su Conte e si è messa disposizione dell’allenatore. In realtà anche di se’ stessa. Conte ovviamente ha sposato la linea del club su Icardi. In cambio, ha ottenuto tutto o quasi tutto quel che chiedeva per allestire una formazione competitiva. L’Inter quest’anno sarà competitiva. Anche perché mentalmente molto più solida.

Al momento, non si può dire lo stesso del calciomercato del Napoli che sta vivendo uno stallo lungo al mese e che addirittura per bocca del presidente ha ufficializzato le diverse visioni tra club e allenatore. Diverse visioni che ne hanno rallentato  il mercato. Il Napoli resta una squadra competitiva, ovviamente. Ma sarebbe stato auspicabile, dopo il primo anno, consentire ad Ancelotti di allestire una squadra a sua immagine e somiglianza. Una squadra con calciatori in grado di esprimere il calcio desiderato e studiato da Ancelotti.

Non è tanto questione di vincere o meno – nessuno può avere la certezza di vincere ovviamente, è un’ossessione tutta dei media italiani – ma di programmazione aziendale, di fare tutto il possibile per essere più competitivi. Di adesione a determinati principi. La dialettica è fisiologica, da’ anche i suoi frutti (come è successo all’Inter). Il club ha le sue esigenze ed è giusto che le tuteli. A un certo punto, però, si proceda in una direzione. Non solo in entrata. Sarebbe stato utile avere anche noi il nostro Perisic. Bisogna avere il coraggio di cambiare e di osare. All’Inter lo hanno fatto. Poi, vedremo i risultati.

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