Il calciatore argentino riparla anche del suo addio a Napoli “Ognuno pensa quello che vuole, è passato tempo ma alla fine è stata la decisione giusta”
“Ognuno pensa quello che vuole, è passato tempo ma alla fine è stata la decisione giusta”
Un solo rimpianto per quello che è stato forse il suo periodo più bello dal punto di vista calcistico
“Mi sono sempre pentito di essermi rifugiato in casa e di non essere uscito per strada solo per la paura di quello che avrebbero potuto dirmi. Mi sono pentito di questo. Ci sono persone che senza vergogna fanno e dicono cose cattive.. Noi calciatori non abbiamo ucciso nessuno, solo pratichiamo uno sport, non possiamo uscire? ”
Alla fine racconta della sua vita, di quanto ha sofferto per le parole degli altri e per la lontananza dalla famiglia
“Ho giocato nei migliori campionati, nelle migliori squadre, tre Mondiali e una Coppa America. Sono lontano dai miei affetti e da quando ho 14 anni passo Natale e il compleanno con gente sempre diversa. Per vedere mia madre, lei deve fare un volo di 15 ore… La gente queste cose non le vede e non le comprende. Vedono solo se fai gol e giudicano se non ne fai. In questa fase della mia vita niente mi fa più male, ma ho sofferto”.