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Napoli-Torino 0-0, pagelle / E’ tutto un problema di sostanza

Verdi impalpabile. Milik il centravanti più anticipato d’Italia. Insigne manca l’ultimo tocco

Napoli-Torino 0-0, pagelle / E’ tutto un problema di sostanza

OSPINA. Disoccupato. Dopo una partita del genere potrebbe fare domanda per il reddito di cittadinanza. Ah no, è colombiano. Prima gli italiani eh! – senza voto

Pensa uno che non gioca per due partite e poi resta lì ad annoiarsi per 90 minuti. Il ruolo del portiere è spesso sottovalutato. C’è un mondo da scoprire  – sv

MALCUIT. Ormai imperversa a suo piacimento sulla fascia destra. Perdipiù, Riccioli d’Oro affina il suo repertorio e offre una varietà completa di servizi. Il cross, ovviamente. Ma anche una palla filtrante (perdonami il tecnicismo alla Adani, Ilaria, sarà l’unico per oggi, almeno spero) per Insigne, e che palla, e poi una chiusura perfetta, in difesa, sul Gallo del Toro – 6,5

Al 21’ passa una palla filtrante al bacio a Insigne, bellissima, che però il neocapitano del Napoli non riesce a buttare la porta (sarà una delle tante della lunghissima serie di palle non entrate). Spinge in avanti per tutta la partita, con sovrapposizioni eleganti su Josè Maria. Uno dei più svegli, attivi e belli da vedere – 7

MAKSIMOVIC. Il Toro vede con il cannocchiale l’area del Napoli e il Corazziere Serbo si limita a tenere la linea insieme con KK contro i suoi vecchi compagni di squadra. Nel finale, però, a contrastare i granata di testa c’è solo quel tappetto di Insigne – 6

Una partita tutto sommato tranquilla. Mi sembra un po’ in affanno sul finale – 6

KOULIBALY. Insiste a voler frequentare con assiduità la zona della porta avversaria e all’86’ gli carambola una pelota sulla cabeza che però schizza male. Là dietro una sola segnalazione di rilievo: alla fine del primo tempo oppone tutto il suo corpo a un’incursione di Rincon – 6

Il reparto difensivo non viene impegnato più di tanto. A parte il duello con Rincon (bellissimo), blocca Belotti per tutta la partita e il Gallo si vendica facendolo ammonire. Ormai passa più tempo avanti che dietro – 6,5

HYSAJ. La competizione fa bene e a sinistra l’Onesto Faticatore Albanese non sfigura affatto. Al 14’ mette persino una buona palla in mezzo per il fantasma di Milik. Qualche neo c’è, altrimenti non sarebbe Hysaj: al 37’ si fa scippare un pallone da De Silvestri.

Ho annotato sul mio taccuino persino un bel cross. Non ha sfigurato affatto (a parte quella palla che si perde per la controffensiva del Torino – 6

CALLEJON. Ordinario e diligente come sempre: manca però il fatidico quid che potrebbe fare la differenza e cambiare la partita. Il Napule gioca bene ma senza gol ci si dibatte tra rabbia e noia – 6

Passa ad Insigne, la riceve nuovamente inserendosi in area, cerca di segnare di tacco: sono passati solo 8 minuti. Sì, non è stato determinante però quando Ancelotti lo ha fatto uscire ho pensato: “No, perché?”. E quando pensi così vuol dire che è un giocatore fondamentale. Molto bella l’intesa con Malcuit – 6,5  

MERTENS dal 69’. Dopo l’abbuffata di gol mangiati in terra toscana, Ciro Mertens entra in campo con un’evidente volontà di rifarsi. L’impegno c’è e pure la vivacità ma il risultato comunque rimane ad occhiali. In ogni caso, le sue punizioni sono più pericolose di quelle di Insigne – 6

Pur considerandolo prezioso, è un bel po’ che ho smesso di pensare che l’ingresso in campo di Dries a partita già in corso e maledetta possa contribuire a sbloccarla. Però gli va dato atto che il mordente è quello giusto – 6

ALLAN. L’unico che conosce la vera sostanza delle cose, almeno stasera. Scardina con puntualità elvetica il centro granata e fa ripartire la squadra. Nel finale è lui a bloccare Ola Aina pronto a servire il Gallo solo soletto. Si prende un’espulsione inesistente ma il Var rimedia – 6,5

Al 13’ strappa palla all’avversario come non faceva da tempo. Il salvataggio nel recupero vale da solo il voto. Copre le spalle a tutti – 7  

FABIAN RUIZ. Continua a dettare legge e assist e anche un paio di tiri niente male epperò Fabian è più airone che aquila, elegante ma non rapace, e qui ritorna il discorso sulla sostanza che affronterò, Ilaria, alla fine – 6

Anche lui passa una palla al bacio a Milik. Al 47’ invece di crossare la dà in braccio al portiere. Prende anche un palo. Sul finire cala parecchio ma i progressi si vedono – 6,5  

VERDI dal 69’. Insieme a Diawara, è l’unico frutto rimasto ancora acerbo della rivoluzione di Re Carlo. Che aspetta Simone? – 5,5

Entra e non dà alcun contributo. Quasi non si vede in campo – 5

ZIELINSKI. Una partita simile a quella di Zurigo: San Piotr è efficace e concreto. Tra le cose buone, pitta un assist perfetto per Arcadio, che stasera purtroppo non ha nulla di santo. A sinistra pare essersi ambientato alla grande ma continua a errare: dopo l’uscita di Fabian si sistema al centro –

6,5

Smista palle, si inserisce, è grintoso. Poi dice perché Ancelotti lo fa giocare sempre – 7  

MILIK. Si affronti dunque il problema della sostanza, ovvero quell’unione indissolubile di materia e forma che costituisce il “sinolo” aristotelico. Ecco, Milik non è affatto un sinolo. Tra stasera e Firenze è il centravanti più “anticipato” d’Italia e arriva sempre tardi sui palloni decisivi. Una volta sola, una sola Ilaria, ripeto, riesce a girare bene la palla, al 68’. Certo s’impegna ed è presente ma è l’imputato numero uno per il mal di gol. Tutto ciò detto senza fare alcun dramma – 5

Al 13’ colpisce al volo una palla che gli arriva da Hysaj, ma non riesce a finalizzare. Al 15’ non arriva per un pelo su una splendida palla che arriva da Zielinski che si è inserito al volo di cazzimma. Al 19’ altra palla che gli passa sempre Piotr. Non riesce a insaccare nemmeno la palla che al 32’ gli regala Fabian Ruiz. Al 67’ ha due occasioni nella stessa azione: gli vengono negate entrambe.  Al 37’subisce una strizzata di tette da Moretti – 5

INSIGNE. Il citato discorso del sinolo s’integra, nel caso di Lorenzo, con una mancanza evidente di forza. Se Arcadio è stato un ritardatario cronico, lui mostra una debolezza costante nell’ultimo tocco, passaggio o tiro che sia, abbinata all’imprecisione. E solo una volta ingarra la giocata, con quel tiroaaaagggiro che centra il palo. Avesse segnato avrebbe preso la sufficienza – 5

Crea un sacco di spazi a sinistra, è quello che inventa di più. Gli manca solo la precisione sotto porta. Non è poco, ma non basta per dargli l’insufficienza – 6

ANCELOTTI. Quando il Napolista nacque, cara Ilaria, c’era ancora Mazzarri e ricordo una discussione con Max al San Paolo sulla pareggite del Napule di allora. Ecco, oggi è tornato Mazzarri e la squadra di Re Carlo fa un altro zero e zero. Speriamo sia solo una coincidenza. Per il resto, Ancelotti fa solo due sostituzioni. Una sola attenuante: non è facile trovare le motivazioni quando sai che lassù sono già a più quattordici, prima di iniziare – 6

Non la vedo come una questione di motivazione, per la verità. Ne avremmo create una decina di occasioni di segnare, forse, non è certo mancata la possibilità, né la voglia di vincere né, da parte dell’allenatore, la costruzione della squadra per farlo. Semplicemente lì davanti non hanno segnato. Lo spreco è sempre da condannare, Fabrizio, penso che sia da punizione corporale, anche. Ma l’allenatore non può essere accusato di nulla se la squadra crea ma non segna – 6

ARBITRO FABBRI. Un disastro – 3

Per fortuna c’è stato il Var, almeno – 4

 

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