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Ponte Morandi: la cordata genovese per la demolizione rischia di perdere pezzi

Il cda di Autostrade accetta di pagare ma con precise condizioni. Oggi il cda di Atlantia

Ponte Morandi: la cordata genovese per la demolizione rischia di perdere pezzi

Era stata scelta soprattutto perché guidata da un nucleo di aziende genovesi, invece, alla vigilia della firma del contratto unico per demolizione e ricostruzione, la cordata di società impegnate nella demolizione del Morandi rischia di perdere gli ultimi rappresentati locali. Vernazza giudica infatti troppo rischiose e restrittive le clausole che vorrebbe fissare il commissario Bucci e paventa il rischio di tirarsi fuori. E rischia di uscirne anche Ireos.

Vernazza a un passo dall’addio

“A meno di modifiche – le dichiarazioni di Domenico Vernazza sono riportate da Il Secolo XIX – non possiamo starci. Non possiamo farci carico in modo così pesante di ritardi che potrebbero anche non dipendere dalla nostra responsabilità”.

Vernazza giudica le condizioni e le penali proposte da Bucci non accettabili: “Dobbiamo pagare 200 persone e non possiamo rischiare di andare fuori”. Il punto più critico – ricorda Il Secolo – è quello legato alle “sanzioni” in caso di ritardi sulla tabella di marcia, in particolare “quelli che non dovessero essere legati direttamente all’operato delle aziende”. Vernazza non vuole farsi carico in modo così gravoso di eventuali esigenze della magistratura, ad esempio, né di altri imprevisti che potrebbero sorgere nel corso della demolizione.

Insieme a Vernazza, a meno di sviluppi nella giornata di oggi, scrive il quotidiano, potrebbe sfilarsi anche Ireos. Resterebbero in pista la capofila lombarda Omini e l’emiliana Fagioli. Nelle settimane scorse, a poche ore dalla formalizzazione dell’incarico, si tirò fuori anche Carena, dopo un aspro confronto sulle prestazioni e sui prezzi.

Oggi, alla firma del contratto, saranno presenti Pietro Salini,amministratore delegato di Salini Impregilo, Giuseppe Bono, ad di Fincantieri, e di Italferr, incaricata della progettazione. Oltre a Bucci, ci saranno anche il governatore Giovanni Toti e l’architetto Renzo Piano.

Il cda di Autostrade accetta il conto di Bucci

Il board della società concessionaria riunitosi ieri ha confermato la volontà di pagare i 449 milioni di euro richiesti da Bucci ma ha espresso riserve sulle modalità di pagamento e di erogazione dei fondi.

Aspi, scrive Il Secolo, continua ad insistere sulla volontà di pagare i lavori di demolizione e ricostruzione direttamente alle aziende, bypassando la struttura commissariale, in modo da risparmiare l’Iva.

Allo stesso tempo, Autostrade vorrebbe ottenere la disponibilità a pagare non in un’unica soluzione ma step by step. L’idea è quella di versare subito i risarcimenti agli sfollati e pagare il resto in seguito, con una sorta di rateizzazione, seguendo l’avanzamento dei lavori.

L’idea è di affidare a Bucci il ruolo di “mediatore” nei pagamenti: a ogni richiesta di pagamento avanzata dalle aziende, il commissario “girerebbe” la richiesta ad Aspi ma senza, di fatto,incassare i fondi.

Ad ostacolare questa ipotesi ci sono due problemi. Innanzitutto che il testo del decreto Genova non ammette eccezioni: al comma 6 dell’articolo 1, si dice esplicitamente che il concessionario, entro trenta giorni dalla richiesta del Commissario, versa sulla contabilità speciale di cui al comma 8 (cioè quella intestata al commissario straordinario) le somme necessarie al ripristino ed alle altre attività connesse. In secondo luogo, c’è il problema dei tempi. Lo stesso decreto dà una precisa scadenza per pagare: trenta giorni dalla richiesta di Bucci. La deadline è lunedì prossimo. Scaduti i termini, il commissario può chiedere la stessa somma alle banche facendosi forte di una garanzia statale di 30 milioni l’anno.

Oggi, intanto, è previsto il board di Atlantia.

Siglato ieri il protocollo antimafia

Vanno avanti i lavori propedeutici alla demolizione del moncone Ovest. Le aziende impegnate nei lavori hanno iniziato la scarificazione dell’asfalto e la rimozione dei newjersey di cemento tra le carreggiate.

Intanto, ieri, è stato siglato un protocollo Antimafia tra Prefettura e struttura commissariale per la prevenzione di potenziali infiltrazioni criminali nei lavori.

Tra i punti principali, viene assegnata al prefetto la competenza su tutte le verifiche relative al codice antimafia e si certifica l’introduzione di misure semplificate per il rilascio della documentazione antimafia. Nel testo, anche l’impegno, da parte di Bucci, a inserire in ogni contratto le clausole risolutorie a garanzia antimafia. In più, il commissario, per garantire la trasparenza, farà realizzare una piattaforma informatica con i dettagli su contratti, maestranze, cantieri, soggetti e mezzi che vi accedono, e sui flussi finanziari.

Infine, il protocollo elimina le soglie di valore per le verifiche antimafia sui contratti da parte di prefettura e forze dell’ordine.

 

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