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Il caso-Hysaj: il Napoli deve seguire le indicazioni di Ancelotti, senza paura

Dopo le parole di Giuffredi, il Napoli è ad un bivio: se Ancelotti non punta più su Hysaj e il calciatore vuole andar via, la cessione (a certe condizioni) deve essere un’ipotesi da valutare.

Il caso-Hysaj: il Napoli deve seguire le indicazioni di Ancelotti, senza paura

Le parole di Giuffredi

Oggi è stato il giorno della ribellione di Mario Giuffredi. Il procuratore di Hysaj ha riempito il pomeriggio degli organi di informazione che raccontano il Napoli con un’intervista a Radio Marte. Poche parole, senza appello: «In estate Hysaj poteva andare al Chelsea con Sarri. Ancelotti ha detto al ragazzo che lo stimava, nell’ultimo periodo i fatti dicono che Elseid non è più un giocatore importante. Il tecnico non lo reputa più un titolare. Se è diventato un’alternativa, siamo pronti a togliere il disturbo, e a chiedere la cessione già a gennaio».

Bene. Anzi, male. O forse no. Il Napoli deve decidere cosa fare, dopo aver valorizzato e gestito e atteso il terzino albanese. La sensazione riguardo l’importanza del giocatore è più o meno quella raccontata da Giuffredi: prima titolare praticamente inamovibile, poi parte delle rotazioni, infine alternativa ad altri elementi. Hysaj ha giocato una partita da titolare nelle ultime cinque tra campionato e Champions League. Ha saltato le sfide più importanti, contro Liverpool, e Inter. Effettivamente, l’ex Empoli è retrocesso nelle gerarchie.

Le idee di Ancelotti

Evidentemente, Ancelotti preferisce altri profili. Altri terzini. Malcuit per le partite in cui si può e si deve essere spregiudicati, o comunque avere un atteggiamento dominante; Maksimovic per gli esperimenti tattici, per la costruzione a tre da dietro. Hysaj è stato schierato anche come terzino sinistro, ma il ritorno di Ghoulam chiude anche quella porta. Insomma, per lui sembra esserci poco spazio. Questione di aderenza tecnico-tattica al gioco di Ancelotti. Alle attribuzioni del terzino destro secondo l’idea di calcio del tecnico emiliano.

Ecco, partiamo da qui per iniziare a capire quali potranno essere gli sviluppi della vicenda. Semplicemente, il Napoli deve seguire le indicazioni del suo allenatore. Senza paura, senza il terrore di cedere per rinnovare. Come fatto con Gabbiadini, a suo tempo, e con Sarri. Ci sono dei calciatori più o meno adatti per diversi approcci al gioco, ed evidentemente Hysaj non rientra nella categoria dei “terzini preferiti da Ancelotti”. È una cosa che succede, che può succedere, che succederà sempre. Proprio per questo, il club partenopeo non deve avere timore di passare all’incasso per la valorizzazione di un calciatore. Un processo condotto finora perfettamente, e che ora è arrivato ad un bivio. 

Hysaj è ricercato?

Il concetto è semplice: con Sarri, grazie a Sarri, Hysaj è diventato un terzino affidabile. Non un super-campione, ma di certo un elemento in grado di giocare a buoni livelli. Il processo di valorizzazione dell’albanese è stato perfetto, il calciatore non è esploso del tutto come ci si aspettava dopo il primo anno, ma l’eventuale cessione (anche a 30 milioni, non per forza a 50 come da clausola contrattuale) porterebbe il Napoli ad un’enorme plusvalenza. Hysaj è arrivato dall’Empoli nell’estate 2015 per 5 milioni di euro.

Se Hysaj è ricercato (lo è davvero?) e se Ancelotti ha davvero deciso di non puntare più (o comunque di puntare meno) su di lui, il Napoli non può pensare di non cederlo. A giugno, se non direttamente a gennaio. Per un motivo semplice: finirebbe per depauperare (a quel punto sì) un patrimonio tecnico ed economico. Un calciatore che gioca poco, che è scontento della sua condizione, che non si esprime ai massimi livelli per tutta questa serie di problemi, rischia di vedersi ridurre la propria valutazione di mercato. 

Se Ancelotti ritiene di voler/dover/poter investire su altri calciatori, vanno assecondate le sue istruzioni. Poi ci sono i desideri del calciatore, che magari ambisce ad un posto da titolare fisso (quello che gli garantiva Sarri). In certe condizioni, un addio farebbe la felicità di tutti. Anche del procuratore-ribelle, che giustamente recita la sua parte e agita il mercato delle acque chete preparato dal Napoli con la campagna di questa estate. Il club partenopeo ha gestito benissimo la crescita di Hysaj fino ad un certo livello, ora ha la forza contrattuale di poter decidere se e quanto incassare dalla sua cessione. Se pure non arrivassero i famosi 50 milioni, un’offerta congrua (come detto sopra: dai 30 in su) dovrebbe essere valutata con attenzione. Perché altrimenti la mancata sinergia tecnica con il gioco di Ancelotti (almeno fino a questo momento è un’evidenza palese) potrebbe portare il calciatore a perdere di valore. Senza timore, questa è la strategia del Napoli. Sell-to-improve, vendere per migliorare. Alle proprie condizioni, ma senza forzare troppo la mano.

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