«Pareggiare quando giochi bene è sintomo di una mancanza». Questo è l’Ancelotti di cui siamo innamorati. Basta statistiche e retorica della grande prestazione
Ci eravamo preoccupati
Ci eravamo preoccupati domenica sera dopo aver ascoltato Carlo Ancelotti al termine di Napoli-Roma 1-1. Pur comprendendo il bisogno di tenere su il morale della squadra, avevamo trovato le sue dichiarazioni in contraddizione con la massima che ci aveva conquistati: “Nel calcio sono solo due le statistiche contano: i gol fatti e i gol subiti”. Dopo l’1-1 con la Roma – pareggio raggiunto al 90esimo – l’allenatore ha elogiato la prestazione del Napoli e in giro abbiamo letto tanti elogi, troppi a nostro avviso, con il solito elenco di statistiche positive: il possesso palla, i tiri effettuati, i calci d’angolo. Dobbiamo dire che non è stato lui a elencare le statistiche, e questo ci era parso un buon segno.
Il nostro scetticismo
Abbiamo così espresso il nostro scetticismo in quest’articolo intitolato: Napoli-Roma, la retorica della grande prestazione non ci convince. In cui abbiamo espresso alcuni concetti che per noi sono basilari:
a) nel calcio, come in qualsiasi altro sport, la difesa è una componente essenziale. Criminalizzare chi si difende è una delle assurdità – per non dire delle perversioni – del dibattito calcistico contemporaneo;
b) nel calcio contano i gol, non ci sono – per fortuna, secondo noi – giudici che attribuiscono i voti all’estetica della prestazione. E la Roma non solo ne ha segnato uno ma ha anche prodotto l’occasione più pericolosa della partita. Pur avendo avuto solo il 40% del possesso palla, e avendo calciato meno calci d’angolo. Non è da questi particolari che si giudica una partita;
c) ci avevano colpito le scelte conservative di Ancelotti, sia nella formazione (di fatto, ha schierato i suoi titolarissimi, con esclusione di Zielinski, Malcuit e – volendo – anche Diawara che è il bocciato di questo inizio di stagione) sia nei cambi.
In precedenza, avevamo immaginato che non sarebbe mancata un’analisi autocritica anche al termine della splendida prestazione offerta contro il Psg.
Una frase da circoletto rosso
E oggi abbiamo tirato un sospiro di sollievo nell’ascoltare le dichiarazioni di Ancelotti in conferenza stampa a proposito dei due pareggi contro Psg e Roma: «Non è mai un caso se pareggi partite che meritavi di vincere». Ed è una frase da circoletto rosso per dirla alla Gianni Clerici e Rino Tommasi. Una frase in cui ritroviamo l’allenatore che ha vinto tre Champions League e ha allenato quasi tutti i più grandi calciatori degli ultimi vent’anni (ha allenato anche l’altro Ronaldo sia pure a fine carriera).
«Abbiamo pareggiato e non è un caso, anzi è sintomatico di una mancanza. Ci sono momenti di partite in cui serviva più attenzione, abbiamo analizzato con calma certe situazioni. Giocare bene è una cosa difficile, quando ci riesci devi portare a casa». Ci siamo sentiti confortati dalle sue parole. Ora siamo decisamente più tranquilli. È questo il Carlo Ancelotti di cui siamo innamorati.