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Ancelotti riporta la normalità nel Napoli

Parole lineari, dal mercato fino alla forza della rosa. Elogio alla comunicazione di Ancelotti, che interpreta al meglio il concetto di conferenza stampa.

Ancelotti riporta la normalità nel Napoli

Elogio alla linearità

Bastava dare la parola a Carlo Ancelotti, per ritrovare un po’ di normalità in tutto l’ambiente della Ssc Napoli. L’allenatore azzurro è arrivato in sala stampa, sorriso stampato in faccia, e ha iniziato a snocciolare parole tranquille, forse anche banali, ma assolutamente necessarie per riportare serenità. Tutti gli argomenti sono stati trattati con il giusto distacco, senza esagerare. Il mercato che chiude tra poche ore, e Ancelotti ha semplicemente spiegato le cose come stanno: «Questa squadra non aveva bisogno di stravolgimenti. Non sarà di livello top nei singoli, ma la qualità combinata dal lavoro negli ultimi anni la rende competitiva. Quindi, il Napoli ha fatto il mercato che voleva fare».

C’è tutto, in queste tre frasi. Sconfitte le psicosi da rafforzamento altrui, cancellate le ansie rispetto ai mancati (?) acquisti. Testa al campo, solo a quello, giudice inappellabile. Anzi, lo stesso tempo che De Laurentiis ha chiesto perché si giudicasse al Napoli di Ancelotti è stato ridotto ai minimi termini: «Già domani vedremo la nostra giusta quadratura». Senza stomaci accartocciati, senza cervelli in fiamme. Una serie di frasi e considerazioni lineari. Normali. Una boccata d’ossigeno rispetto alle strane patologie che hanno afflitto il Napoli in questa stagione di deliri. 

Che cos’è una conferenza stampa

È il senso delle conferenza stampa, di quello che dovrebbero essere. Ce ne sono due tipi: quando devi dare una notizia, e quando non devi dare una notizia. Ecco, quella di oggi apparteneva al primo gruppo. Ancelotti sa (non) fare comunicazione e non ha dato notizie. Non ha dato neanche adito a interpretare le sue parole come notizie. Se facciamo un giro in rete, scopriremo che molti commentatori napoletani hanno già dato del bugiardo al tecnico di Reggiolo per le sue parole sul calciomercato. Quando sopra abbiamo parlato di deliri, psicosi e patologie varie avevamo arrotondato. Per difetto, però. Giusto per capire di cosa parliamo: Ancelotti ha spiegato dei «sacrifici fatti da De Laurentiis per tenere dei calciatori importanti, ovvero la mia unica richiesta per quanto riguarda la campagna acquisti».

Torniamo al punto precedente: Ancelotti non ha dato notizie perché non c’erano notizie da dare. Perché magari non voleva, ma non è questo il punto. Il punto è che il Napoli riparte circondato da un senso di sfiducia e catastrofismo che in realtà non esiste all’interno del club. Che non esiste all’interno della squadra. E che, soprattutto, da oggi non può essere veicolato in nessun modo rispetto ai tesserati della società. L’allenatore ha deciso di farsi portavoce di aspettative e percezioni rispetto a questo gruppo, e li ha esternati con disarmante normalità. Quello che serviva, al culmine di un’estate vissuta sul filo sottile tra ansia e rassegnazione. Sentimenti che sono stati cancellati con una conferenza stampa banale, normale. Proprio per questo, estremamente significativa.

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