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Milik: «Mi piace calciare le punizioni, indosso il numero 99 per un campione di hockey»

Arek Milik intervistato dal Mattino: «Il primo approccio con il Napoli grazie a Cristiano Giuntoli, Ancelotti è un tecnico che mi piace».

Milik: «Mi piace calciare le punizioni, indosso il numero 99 per un campione di hockey»

L’intervista a Il Mattino

Arek Milik si è aggregato al ritiro di Dimaro da pochi giorni, ed è uno degli osservati speciali tra i calciatori del Napoli. Il recupero dagli infortuni, il fantasma di Cavani, ma anche racconti più personali nell’intervista rilasciata a Il Ma tino. Tra questi, segnaliamo quelli sul suo numero di maglia, il 99: «È un numero che porto da quando avevo 7 anni. Era quello del campione di hockey canadese Wayne Gretzky. Le uniche volte che ho dovuto cambiare è stato quando il regolamento del campionato impediva di giocare con la 99».

Sull’arrivo di Cristiano Ronaldo: «È uno dei migliori al mondo, la Juventus è fortissima ma un solo giocatore non basta per vincere. Noi, di rimando, non possiamo sempre stare a vedere cosa fanno loro, perché tanto conosciamo già la loro squadra e sappiamo che sono forti. Noi dobbiamo pensare solo a noi stessi».

Gli obiettivi personali di Milik, secondo Milik: «Innanzitutto, voglio stare bene. Mi sento in forma anche se sto lavorando da pochissimo con il Napoli. Spero che questa possa essere la stagione del riscatto. Ancelotti? Ha il Dna del vincente e mi auguro possa continuare ad esserlo anche qui a Napoli. È una bravissima persona e con lui si parla come ad un amico. Mi piace un allenatore così».

Il primo approccio con il Napoli: «Devo molto a Cristiano Giuntoli, lui ha chiamato il mio agente e abbiamo fatto una chiacchierata prima che accettassi la nuova destinazione».

Le punizioni: «Mi piace molto calciare da fermo, da bambino rimanevo dopo l’allenamento per provare questa soluzione. Tiravo, tiravo, tiravo in porta per migliorare sempre di più».

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