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Francia-Belgio è la Marsigliese contro La Muta di Portici

“La Muta di Portici” fu l’inno della rivoluzione belga contro Guglielmo d’Orange. Sarà una sfida tra rivoluzionari in cui c’entra anche Napoli

Francia-Belgio è la Marsigliese contro La Muta di Portici

Il Belgio si ispirò alla Francia

Francia-Belgio si gioca a Portici con Masaniello in campo. Francia contro Belgio: una semifinale che ci porta al centro il grandissimo tema della libertà, dell’indipendenza, del sogno. E cosa se non il mondiale di calcio racchiude questi sentimenti? Partiamo da lontano, da quando il Belgio si ispirò alla Francia per liberarsi dall’occupazione olandese, da Guglielmo I che ottenne a “tavolino” ossia con il congresso di Vienna l’annessione dello stato belga. Non accettarono mai l’idea di essere Cenerentola sottomessa, era estranea alla propria dignità di popolo, li teneva quasi in fermento e in procinto di stupire il continente come, tra l’altro, sta avvenendo in Russia.

Terra di mezzo

Da sempre terra di mezzo, di miscugli culturali, liberale nello spirito, prese spunto dai francesi che proprio in quei giorni dell’anno trenta del secolo diciannovesimo diedero vita alla rivoluzione di Luglio che pose fine al regno di Carlo X appartenente ai Borbone.

La musica che li spinse alla rivoluzione

Era una serata in cui nell’aria si percepiva la polvere carica di ansia positiva. C’era nell’aria la percezione che qualcosa stava tramutandosi in concreta realtà. Si diede ordine di far mettere in scena l’opera francese di Auber: La Muta di Portici poiché narra le gesta della rivoluzione napoletana ad opera del celebre Masaniello. Un inno alla libertà che spinse in massa i belgi ad unirsi e a ribellarsi agli oppressori olandesi. Fu un fulgido esempio di spontanea unione di pensiero e azione sospinta dall’eco delle gesta partenopee e del suo figlio passato alla storia come liberatore a metà.

Francia e Belgio unite nel segno rivoluzionario con la Muta di Portici a suonare la carica da un lato, e la Marsigliese a dettare i passi dell’orgoglio francese, dall’altro. Mertens e Hazard Masanielli ispirati contro Pogba e Mbappé figli della colonizzazione e della new generation partorita dalle migrazioni. Una clessidra che scorre lenta e attenta sullo scenario politico, che mai si dissocia dal campo di pallone.

Francia contro Belgio è una partita unica e preziosa per la memoria e la passione popolare e nazionale. Sebbene il Belgio tuttora viva dissidi interni notevoli, il calcio sembra aver unito Fiamminghi e Valloni e sta facendo rivivere quell’estate del 1830 sotto altra forma quella della bellezza ideale che rivoluzione il tempo e la storia. Francia-Belgio consegnerà alle statistiche una finalista mai banale, una Cenerentola emancipata, o una precorritrice di eventi, fatto sta che in Russia la storia non sarà ospite assente.

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