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Essere Perin, ovvero preferire il ruolo di attore non protagonista

Potrebbe impensierire Donnarumma in Nazionale, eppure ha scelto di fare il secondo di Szczesny alla Juventus invece di aspettare la grande occasione in Serie A

Essere Perin, ovvero preferire il ruolo di attore non protagonista

Le incertezze di Donnarumma

Essere Mattia Perin. Venticinque anni e mezzo, da Latina. Quasi un metro e novanta d’altezza – qualcuno con sprezzo del pericolo si è azzardato a definirlo bassino – e un futuro, dice qualche esperto, da possibile numero uno della Nazionale di calcio. Un po’ azzardato, correggiamo noi. Perché va bene che Donnarumma non ha vissuto la miglior stagione possibile ma, per dirla alla Zenga, ha pur sempre 19 anni e ha dimostrato di essere un fenomeno. A proposito, sempre per restare alle parole di Zenga: “Voi che facevate a 19 anni? Io andavo in prestito alla Salernitana».

Potrebbe anche giocarsela in Nazionale

Ma Donnarumma è il perno di questo ragionamento. Perché è Donnarumma il predestinato, è Gigio che con ogni probabilità sarà il numero uno dell’Italia dopo Buffon. Però una fessurina si è aperta. Tante, troppe, le incertezze stagionali. Non a caso Mancini ha fatto giocare anche Perin titolare nel trittico d’esordio contro Arabia Saudita, Francia e Olanda. Insomma, al momento Perin potrebbe anche giocarsela. Ripetiamo, noi crediamo di no. Ma il nostro parere conta decisamente poco.

Szczesny davanti a sé

La domande però è: che cosa spinge un portiere che ha la possibilità di fare il titolare della Nazionale, ad autoescludersi dalla corsa? Perché, diciamolo, scegliendo la Juventus, Mattia Perin ha di fatto scelto di recitare il ruolo di comprimario quantomeno nella prossima stagione. Forse anche per le successive. In bianconero troverà davanti a sé un signor portiere come Szczesny che già quest’anno ha fatto sentire la sua presenza a un certo Gianluigi Buffon. E il polacco è anche giovane: ha 28 anni.

Altre squadre hanno il portiere in bilico

Sia chiaro, non stiamo pensando al Napoli. Il Napoli cerca un portiere ma non è detto che dovesse essere Perin. Perinetti, direttore sportivo del Genoa, l’altro giorno ha rivelato che una trattativa c’è stata ma che Sarri avrebbe preferito un portiere con altre caratteristiche. Nessuno si strapperà i capelli. È proprio la scelta in sé che colpisce. Probabilmente tra un anno Handanovic non sarà più l’allenatore dell’Inter, già quest’estate Alisson potrebbe lasciare la Roma, Donnarumma potrebbe essere in bilico al Milan (anche se lì hanno anche Reina), e poi sì c’è anche il Napoli.

Un Bordon o un Tancredi

Mai tante squadre in Italia hanno avuto contemporaneamente il portiere in bilico, eppure Perin ha scelto per sé il ruolo di attore non protagonista. Forse, chissà, è anche un segnale di grande personalità. Non ha timore di giocarsela con chi sembra più attrezzato di lui. Comprendiamo la scelta della Juventus, che si è mossa benissimo sul mercato. Non comprendiamo Perin che avrà meno possibilità di mettersi in mostra e che così si candida più a essere un Bordon, un Tancredi, volendo anche un Tacconi, invece che un numero uno. Ma i numeri dodici che abbiamo citato, tutti, erano titolari nella loro squadra. Perin no.

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