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Si scansa o no? Così l’Italia analizza il finale di campionato

Un problema di cultura sportiva e racconto mediatico: i commenti sulle prossime partite di Juventus e Napoli vanno tutti in questa direzione.

Si scansa o no? Così l’Italia analizza il finale di campionato

Inter, Fiorentina e Torino

Sono giorni strani, questi. Il calcio italiano riscopre un duello scudetto vero, ma proprio per questo è costretto a fare i conti con un’altra “problematica”. Che è politica, culturale, narrativa: “scansarsi”, parlando di pallone, è diventato un verbo molto utilizzato. Anzi, ci viene da dire: sovra-utilizzato. Solo questa mattina, per dire, ne abbiamo sentito parlare qui, in chiave viola (anti-juventina) in vista di Fiorentina-Napoli. Ma non è tutto: sempre su alcuni giornali di oggi sono riportate alcune dichiarazioni rilasciate dal presidente del Torino Urbano Cairo. Immancabile la domanda sul match che vedrà opposta la sua squadra al Napoli: «Noi cercheremo di onorare il campionato». Come se non fosse una cosa normale pensare di vincere una partita per non favorire i rivali storici.

È una distorsione della realtà sportiva. E non è innocua, perché alimenta sospetti e complottismi. Se vogliamo parlare di una cosa diversa, possiamo riportare questo post su Facebook della pagina Il Nero e l’Azzurro, sito internet che parla di Inter e che spesso ha fatto crossover con il Napolista. Si parla di battere la Juve per l’Inter, per continuare a credere nella qualificazione-Champions. Ma anche per fermarla nella corsa scudetto, un doppio gusto in un impegno così importante. Ecco, questa è una distorsione della rivalità che non compromette niente. È sana, divertente, giusta.

Dimenticarsi del contesto

È un problema culturale e mediatico. “Scansarsi”, nell’accezione comune del tifoso medio (anche napoletano, certo), può avere diversi significati. Può voler dire agevolare la squadra avversaria per: consolidare un rapporto o una rete di rapporti; convenienza a non rischiare la miglior formazione; favorire i rivali dei tuoi rivali. Mille sfaccettature, mille possibilità. Uno dei casi più eclatanti in Italia è Lazio-Inter del 2 maggio 2010, due squadre gemellate, la Roma in corsa con i nerazzurri per il titolo e uno 0-2 salutato dall’Olimpico con il sorriso. E un indimenticabile striscione “Oh Noooo!” sugli spalti. Allo stesso modo, Lazio-Inter 4-2 del 5 maggio 2002 è la partita della contronarrazione, con Ronaldo in lacrime e la Juventus campione d’Italia.

Ecco, basterebbero questi due episodi a confermare o sconfessare completamente qualsiasi teoria preconfezionata. Anche perché ci sono situazioni che non possono essere isolate dal contesto. Parlando di Juventus, l’idea dello “scansarsi” nasce quando i bianconeri sviluppano un gap di forza (economica e tecnica) così alto con la concorrenza interna da arrivare fino a 102 punti in campionato (2013/2014). Ora possono arrivare a 97, la differenza non è molta. È frutto/colpa della stratificazione della Serie A, anzi del calcio in generale. In Europa, ci sono punteggi simili in tutte le leghe.

Alcuni casi

In Italia, però, si finisce per costruire e alimentare complottismi su ogni cosa. Alcuni casi-limite (scelte e parole di Giampaolo con la Sampdoria 2016/2017 e di Gasperini poche settimane fa) hanno dato adito a commenti ambigui, ma va tutto contestualizzato. Sempre, in ogni caso. Perché l’Atalanta, nel girone d’andata di questo stesso campionato, ha pareggiato 2-2 con la Juventus. Lo stesso Sassuolo è stato sconfitto per 7-0 dai bianconeri in un periodo difficile, con un punto nelle tre partite precedenti e un altro punto nelle successive tre. E ha battuto la Juventus, a ottobre 2015, nel più grave periodo di crisi nella storia recente dei bianconeri.

Spesso, in Italia, dimentichiamo di analizzare tutto, ci limitiamo a quello che ci interessa. Del resto, già si stanno spendendo fiumi di parole su Roma-Juventus prevista alla penultima giornata e sulla possibilità che i giallorossi restituiscano il favore dello scorso anno quando i bianconeri giocarono con meno concentrazione e consentirono alla Roma di conquistare il secondo posto.

Il finale di stagione

Mettiamo un punto, tiriamo una linea e respiriamo. Pensare che la Fiorentina debba o possa “scansarsi” per aiutare il Napoli è pura follia. Eppure, il dibattito verte proprio su questo. Si parla di questa eventualità, sui giornali. Anche oltre i Bar Sport di Firenze – che ormai si sono spostati sui social, cambiano solo le dimensioni ma non la sostanza. Il problema vero, se vogliamo, è proprio questo. È una malafede latente e spesso non riscontrabile nella realtà. È la cultura del sospetto. Per dirla facile: è ciò che vuole il mercato, ciò di cui i lettori vogliono leggere, ciò di cui il telespettatore vuol sentir parlare. Non è “colpa” di chi parla, o almeno non lo è in larghissima parte.

Soprattutto ora che la sfida-scudetto è bella aperta e condita da numerose rivalità trasversali. La contemporaneità delle partite potrebbe aiutare a scongiurare polemiche più o meno preventive, ma aiutiamoci anche cercando di contestualizzare i nostri discorsi calcistici. Facciamo un esempio: il Torino e il Verona giocheranno contro Napoli e Juventus, da qui al 20 maggio, e (probabilmente) non avranno più obiettivi di classifica. Tra questo maledetto scansarsi e la differenza motivazionale c’è una distanza bella ampia. Ecco, non colmiamola con la voglia di ascoltare chiacchiere inutili. Giochiamo a calcio, guardiamo il calcio, parliamo di calcio. È quella la parte più divertente, se ci pensi.

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