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VIDEO/ Buffon a Le Iene «Prima di essere juventino io sono italiano. Dovreste essere più arrabbiati di me»

All’intervista rilasciata al Le Iene su quanto accaduto nel post partita di Real Madrid-Juve Buffon dice «sono questo. Erano pensieri che ridirei magari con un linguaggio più educato, ma i concetti li ridirei»

VIDEO/ Buffon a Le Iene «Prima di essere juventino io sono italiano. Dovreste essere più arrabbiati di me»

Nella puntata di questa sera de Le Iene è andato in onda un servizio in cui hanno intercettato Gigi Buffon per parlare con lui di quanto accaduto al termine di Real Madrid-Juve.

Ecco cosa abbiamo evidenziato tra le dichiarazioni del portiere della Juve:

«Dopo 3-4 giorni so bene cosa è accaduto e perché ho parlato in un certo modo…Io non devo rimediare perché sono un essere umano che mette passioni, sentimenti e arrabbiature. Trovo modi di parlare a volte eccessivi, ma sono questo. Sono Gigi Buffon che l’altra sera aveva finito l’ultima partita della sua carriera, che è stata la partita con la Juve che mi ha dato più emozioni e quello che uno esterna sono sentimenti e pensieri forti anche se ineducati. Ma sono i sentimenti di un uomo che non ha ipocrisia…Erano pensieri che ridirei magari con un linguaggio più educato, ma i concetti li ridirei».

Un riavvicinamento all’arbitro

«Poverino, è un ragazzo che è stato sfortunato perché viene mandato un arbitro giovane per una partita delicata il cui risultato sembrava secondario. Purtroppo sto ragazzo si è trovato in una situazione troppo complessa e troppo ingarbugliata e quindi non porto rancore. Ho 40 anni ho vinto un milione di partite e ne ho perse 2 milioni. Coloro che scrivono la storia del calcio dovrebbero essere più arrabbiati di me perché potevano scrivere una pagina memorabile, per la Juve, l’Italia, la nostra vittoria abbinata a quella della Roma. Purtroppo non ve ne rendete conto. Prima di essere juventino io sono italiano…»

Sempre sull’arbitro

«Non dico che non fosse rigore, dico che era dubbio e in una partita simile a 20 secondi dalla fine un arbitro di esperienza, secondo me, si sarebbe comportato diversamente. Perché la partita parla. Questa è una partita di 180′ e un arbitro abituato alle tensioni fa un altro tipo di scelta…»

Le parole dette all’arbitro

«O l’arbitro sa molto bene l’Italiano o è andato in confusione. Ma ci sta la legittimità di difendere, magari anche in un modo scomposto, i miei compagni perché so cosa abbiamo fatto e cosa ci abbiamo messo, e anche i tifosi che sono venuti. A costo di macchiare la mia immagine, ci sono dei valori e delle emozioni che valgono di più. Domani rifarei le stesse cose. L’espulsione è un momento di confusione che può passare nella testa dell’arbitro. Anzi alla fine lo dovrò ringraziare perché espellendomi ha evitato che prendessi gol a Madrid, ed è la prima volta, che mi facesse gol Ronaldo e  che riuscissi ad arrivare al 50esimo clean sheet in Coppa Campioni. Mi ha fatto un piacere»

 

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