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Il silenzio del Franchi, un’altra mazzata per il Napoli

Il commento alla giornata del campionato: l’omaggio ad Astori, il culo e la simpatia di Gattuso, la serata di San Siro. Lo 0-0 è un’altra mazzata per il Napoli, ma c’è ancora tempo.

Falli da Dietro – Commento alla 28esima giornata del Campionato di Serie A 2017/2018

Silenzio.

E’ il minuto tredici al Franchi. Ed è silenzio. Nessuno fugge del dolore.

Mille palloncini bianchi e viola si involano nel cielo di Firenze e accompagnano lassù il capitano.

Poi si ricomincia.

Alle 13 in punto segna Vitor Hugo. Proprio lui, il sostituto di Davide, 13 viola per sempre. Che veste il numero 31.

Dopo il goal comincia a piovere.

Non sono coincidenze. E’ magia.

Si ricomincia. Anche se non c’è molta voglia.

Il gol della giornata

Tutti col 13 viola anche a Cagliari dove Davide ha vissuto per sei anni.

I sardi vorrebbero vincere e forse lo meriterebbero.

Ma Ciro si inventa il goal della giornata proprio all’ultimo minuto con un tacco spettacolare.
E’ un goal così incredibile, così pazzesco che scaccia un po’ la tristezza.

Anche perché il povero Cragno riesce anche a far sorridere quando, nel tentativo di respingere, va a sbattere grottescamente sul palo e si fa pure male.

Culo e simpatia

All’ultimo minuto Marassi scopre che nel campionato italiano gioca anche Andre Silva. Lo sapevate?

È l’ultimo miracolo di Ringhio. Che continua la corsa.

È alla quarta vittoria consecutiva, ha fatto 19 punti su 21.

È’ riuscito a dare una fisionomia di squadra a una ciurma di avventurieri.

Ha culo ed è pure simpatico.

Prosegue il suo inseguimento alla Champions, portandosi a 6 punti dal quarto posto, con il derby da recuperare.

Chi se lo sarebbe immaginato fino ad un paio di mesi fa?

Si riparte.

Viviano

Giampaolo, per non falsare la corsa alla salvezza, decide di perderle tutte contro quelle di coda.

Ma fra i ciclisti c’è qualcuno che esulta.

Emiliano Viviano, con il penalty neutralizzato a Trotta, ha parato quattro rigori, è primo in Europa.

Nessuno come lui fino a questo momento tra i massimi campionati continentali.

Nel pomeriggio gli ergastolani sgambano e scaricano le emozioni di Wembley contro i compiacenti friulani.

Ma tutti sono in attesa della risposta azzurra in serata.

«Bisognerà applaudirli»

Il Napoli è fermo al 92° dell’Olimpico di sette giorni fa.

E’ fermo ancora di più a quell’incredibile pareggio di Under al San Paolo.

Sono questi gli episodi che hanno cambiato gli eventi. E forse le sorti del campionato.

A San Siro il Parapet costruisce la partita tatticamente perfetta.

Gli elfi di Prospero Sor Tuta sbattono contro il muro Striniar e contro il Brozo, alla migliore partita della vita.

Mai visto così pimpante il croato. Che pure avrà i suoi problemi da spogliatoio, dopo gli insistenti sussurri a proposito di una sua simpatia per Wanda.

Il Pibe di Fratta tenterà un paio di chiusure a giro un po’ a sproposito.

E l’unica volta che dovrebbe tentarla, trovandosi a tu per tu con Handa, decide per il pallonetto, e sbaglia.

Finisce con un pari che è un’altra mazzata.
Persi cinque punti in 180 minuti.

Gli ergastolani sorpassano. E mercoledì saranno certamente a più quattro.

Tutto finito?

Difficile schiodarli, quelli lì, quando prendono la testa.

Però devono anche loro andare a San Siro e poi all’Olimpico.

Ha ragione Sor Tuta. “Se le vincono tutte, bisognerà applaudirli”.

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