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Ma davvero stiamo facendo una tragedia per Verdi e Politano?

A giudicare dalla reazione di tanti tifosi, sembra che ci siamo lasciati sfuggire Robben e Cavani. Ma ci sono anche tanti altri tifosi, come me, che non si uniscono al coro

Ma davvero stiamo facendo una tragedia per Verdi e Politano?

Ah non stavamo trattando Robben e Cavani?

Caro Napolista, vorrei scriverti per incarnare il pensiero dei tanti, tantissimi, tifosi che, come me, rappresentano una voce fuori dal coro rispetto alle tragedie di stampo neorealista, ricavete dalla lettura dei commenti di tifosi, giornalisti e addetti ai lavori.

Il Napoli, squadra e società, avrebbe potuto beneficiare della finestra di mercato appena trascorsa.

Ci avrebbe provato, non ci sarebbe riuscita. Sembrerebbe…

Il Napoli, mi è parso di capire, e correggimi se sbaglio, era vicinissimo all’acquisto di Robben e Cavani per l’attacco, e Marcelo per la fascia sinistra.

Sicuramente con i suddetti campioni avremmo aumentato le percentuali di vittoria dell’innominabile trofeo. Peccato! Siamo stati turlupinati!

Come? Non stavamo acquistando Cavani & company? Chiedo scusa, avevo inteso male.

Un giocatore che non se l’è sentita di venire a Napoli

Come dici? Il Napoli stava per acquistare per una cifra vicina ai 30 milioni, prima Verdi, e poi Politano?

Spiego l’equivoco: il misunderstanding era nato dal fatto che avevo letto della disperazione per il mancato acquisto del campione strapagato che avrebbe consentito al Napoli di fare il passo decisivo verso l’ambito trofeo.

Invece, parliamo di Verdi che avrebbe rifiutato perché a 25 anni suonati non se la sentiva di lottare per il primato in serie A, andandosi a contendere il posto da titolare col “trio delle meraviglie” (peraltro, il ragazzo starà fuori quasi due mesi – e poi uno dice che non è vero che gli occhi secchi sono peggio delle schioppettate), e perché il Sassuolo (meglio nota come Juve B), avrebbe ostacolato il passaggio del giovane talento (ancora inespresso) alla compagine partenopea. Ultima offerta nota: 28 milioni più Ounas, più ulteriori bonus (probabilmente se fossi stato un tifoso neroverde, in cambio di cinquecento euro sarei andato a prendere la giovane ala a casa sua, l’avrei accompagnato a Napoli, e gli avrei offerto anche il caffè, perché, tutto sommato, sono sempre un signore!).

Invece no!

Maksimovic e Giaccherini

Il Napoli (società) ha dapprima dato in prestito il difensore Maksimovic all’estero (mai adattato al gioco del mister, e paurosamente svalutato in questi ultimi 18 mesi), e avrebbe ceduto il tanto vituperato Giaccherini.

Certo, in confronto al mercato faraonico concluso in questa appena chiusa finestra di mercato da Juventus, Inter, Milan, Roma e Lazio, ne usciamo ridimensionati. Come?

Il mercato di gennaio ha visto la sola Inter protagonista nel prendere Rafinha, mentre le altre avrebbero preso giusto qualche ritocco?

Scusami, allora davvero non comprendo la tragedia consumata negli ultimi giorni.

Per carità, non mi fraintendere, anche io avrei sperato in qualche acquisto mirato, ma davvero non riesco a comprendere la disperazione sentita per il mancato arrivo di Verdi o di Politano.

Certo, mi diranno, non è per il nome, ma è per il principio. Posso anche accettarlo, ma non lo condivido.

Con loro due avremmo certamente vinto quel trofeo

Il Napoli (società) è passata dall’avere una dirigenza da “bottegai” (dicono, e con tutto il rispetto per la piccola impresa nostrana) ad avere la più infima, derisa e inconcludente dirigenza della storia dello sport mondiale.

Mi rendo conto che il “gene” dell’equilibrio non è innestato nel dna del tifoso, ma davvero non riesco a comprendere il tanto espresso malcontento.

Ho letto addirittura che se il Napoli dovesse perdere “quel trofeo”, sarà solo ed esclusivamente per colpa della dirigenza e della società.

E mi chiedo: “ma se fosse venuto Politano, avremmo davvero avuto più possibilità di vittoria?”

E se “quelli là”, in un modo o in un altro, le avessero comunque vinte tutte da qui alla fine?

Il male del Napoli

Peraltro, cari Colleghi tifosi, queste aspre critiche alla società, secondo me, fanno solo il male del Napoli (squadra) e soprattutto del nostro allenatore, paladino di un calcio bello, ed ultimamente anche sfacciatamente pragmatico.

Una squadra che sta dando il massimo di partita in partita, con uno spogliatoio unito, ed un rendimento che la serie A ha visto solo altre 2 volte nella sua storia ultracentenaria.

Ma di cosa stiamo parlando?

Se proprio dovessi entrare nel famigerato mondo del tatticismo e della gestione della rosa, io cavalco quel pensiero che preferisce ipotizzare Zielinski nelle rotazioni dei due esterni offensivi per dare più spazio a Rog in mediana. E perché no, magari anche il neoacquisto Machach, qualitativamente interessante e forte fisicamente (forse proprio quella tipologia di mediano d’appoggio che mancava al nostro centrocampo).

Tra qualche giorno torneranno abili ed arruolabili Ghoulam e Milik (anche per questo avrei evitato, come è stato fatto, l’ipotesi di un Pavoletti bis). Che sono tanta roba.

Critica costruttiva

Se proprio dovessi fare una osservazione finale al mancato investimento del fondo destinato al mercato di gennaio, preferirei allargare la visuale per una critica “costruttiva”.

Preliminarmente, sono del parere che più che un esterno alto, che avrebbe impiegato mesi e mesi per assimilare gli schemi del mister (ritorno al discorso Zielinsky di cui sopra, e al fatto che in un modo o nell’altro, Ounas sono sei mesi che si allena con la squadra, e prima o poi si farà valere), avrei preso una prima punta di movimento per fare rifiatare Mertens, e che all’occorrenza avrebbe potuto affiancare tanto il belga quanto il polacco. L’ideale sarebbe stato Quagliarella. Non sarebbe stato possibile? Ok, si va avanti per la nostra strada…

Last, but not least, se proprio abbiamo desistito dall’investire i quasi 30 milioni nel mercato di gennaioin acquisti il cui valore è stato ipertrofizzato dalle malcelate necessità di implementare la rosa, dico grazie alla società!

Adesso, però, mi auguro che il Napoli (società), con quei 30 milioni faccia un gran bel piano di investimento in strutture e organizzazione per il settore giovanile, facendo in modo che i tantissimi giovani talenti campani non vengano bruciati, o debbano essere costretti a raggiungere altre esotiche mete (soprattutto al “norde”) per poter inseguire il sogno di diventare professionisti.

Mi auguro che da oggi a qualche anno, il Napoli acquisti giocatori puntando solo ai campionati esteri, al solo fine di puntellare una squadra che per larghi tratti sarà formata dai tanti “Lorenzo Insigne” che potranno giocare per difendere i colori azzurri in giro per l’Italia e per l’Europa.

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