Tre parate, due delle quali bellissime. Una di queste è l’incredibile intervento su Matuidi. Reina si è ripreso la sua consapevolezza, e indica la strada al Napoli.
Due parate
La matrioska numerica di Pepe Reina. 4) La Juventus ha concluso quattro volte nello specchio della porta, ieri sera. Due volte con Higuain, una con Douglas Costa e una con Matuidi. 3) In tre di queste occasioni, Reina ha compiuto una parata. 2) Due di questi tre interventi, sono stati bellissimi, importanti, determinanti. 1) La deviazione su Matuidi, nella ripresa, è a al centro del triangolo delimitato da fantasia, bravura e fortuna.
Insomma, è paradossale che in una notte amara, il calciatore più “preoccupante” risulti il migliore in campo. Proprio lui, quello che dava meno sicurezze ad inizio stagione. Proprio lui, che era stato messo in dubbio un po’ da tutti. Giustamente, per via di alcune prestazioni non proprio esaltanti. Quest’anno, il tutto si è circoscritto a Donetsk. Un errore importante nell’economia della stagione del Napoli, ridimensionato dal 3-0 nel ritorno del San Paolo ma ancora molto pesante. Oltre quello, c’è stata tanta sicurezza. E alcune parate importanti, più di quelle di ieri sera perché incidenti sul risultato. Ci riferiamo ovviamente a Roma, unica partita in cui il Napoli ha davvero rischiato di perdere i punti guadagnati sul campo.
Crescita
Bello pensare che proprio Reina, considerato l’anello debole fino a tutta la scorsa stagione, stia vivendo una crescita. Che la squadra possa fidarsi di lui al di là del gioco coi piedi e delle letture preventive, le migliori caratteristiche del suo gioco. Che nelle occasioni concesse all’avversario (poche, record positivo del campionato anche dopo ieri sera), il Napoli ha un’arma finale cui fare affidamento.
Probabilmente, per un discorso tecnico e mentale, Pepe è una delle poche liete di Napoli-Juventus. Come scritto sopra, è un paradosso. Però, almeno, ci dà la sensazione che tutto sia ancora coltivabile, possibile, migliorabile. È una parte importante del Napoli che sta ritrovando forza e consapevolezza, il percorso che questa squadra dovrà fare per recuperare dopo una sconfitta isolata, ma da trattare con i guanti bianchi dal punto di vista dell’impatto psicologico.
Il percorso fatto da Reina indica al Napoli la strada da percorrere dopo la Juventus: dimenticare le negatività e ripartire dalla coscienza che c’è tanto, ma tanto di buono. Che l’ambizione di migliorare esiste, può esistere ancora e può portare a grandi risultati. Risultati intermedi, i mattoni che costruiscono i risultati finali.