La qualità migliore di Zinedine Machach è il controllo del pallone, sintomo di una buona tecnica individuale. Ci sono, però, alcuni atteggiamenti da correggere.
Tra il nome e la fama da Bad Boy
Ci spariamo subito le cartucce migliori: sì, Machach si chiama Zinedine, esattamente come Zidane. Sì, è nato a Marsiglia. Esattamente come Zidane. E sì, è un bad boy. Esattamente come Zidane. Machach è reduce da un licenziamento per un litigio col suo tecnico al Tolosa Riserve, tale Denis Zanko. È stato denunciato per violenza, il club gli ha rescisso il contratto e lui ora è svincolato. O forse no, perché viene dato ormai per certo il suo approdo a Napoli. A costo zero, preludio ad un prestito.
Detto questo, ora occupiamoci della parte più importante: come e dove gioca Machach? Intanto, inquadrarlo tatticamente è semplice ma al tempo stesso difficile: tra quindici giorni compirà 22 anni, ha sempre giocato a centrocampo ma non ha una dimensione chiara di ruolo. Lo possiamo identificare come “mezzala moderna”, un po’ come Rog e soprattutto Zielinski. La nuova vita del polacco, tra interno ed esterno offensivo, in qualche modo, può servire ad inquadrare anche il giovane francese.
Che poi, giovane ma neanche tanto: 22 anni, appunto, ma una buona esperienza in Ligue 1 (31 presenze in tre stagioni più l’inizio di quella in corso) con il Tolosa e prima con il Marsiglia, club in cui è cresciuto. Franck Tognarelli, suo allenatore per tre anni nel settore giovanile di una delle sue prime squadre, l’Air Bel e ancora vicino al giocatore, definisce così il gioco di Machach: «Ha una presenza reale sul campo ed è ben al di sopra della media tecnicamente».
Video e statistiche
Questa frase rappresenta l’esatta percezione di Machach anche secondo il metodo più artigianale di scouting moderno: il crossover tra i video di Youtube, magari quelli di una partita intera (non le compilation delle giocate più belle), e le statistiche avanzate. Da questo punto di vista, Machach non delude le attese. Tratta benissimo il pallone, nel senso che lo stop, la conduzione e l’appoggio al compagno sono rapidi, praticamente immediati. Il controllo del corpo in relazione al gioco non è elementare; molto spesso Machach dà la sensazione di governare il pallone anche mentre si sta concentrando sulla miglior soluzione possibile, nel passaggio o nella lettura dello spazio.
Tolosa-Montpellier
Nella partita col Montpellier che vi abbiamo allegato, risalente all’anno 2015, Machach gioca come mezzala sinistra, diciamo al posto di Hamsik. E gioca bene, pochi personalismi e una perfetta aderenza al sistema di gioco della sua squadra.
Poi, come detto, ci sono le statistiche. Quelle non sono, non possono essere quelle di un campione in sboccio – altrimenti Machach sarebbe riconosciuto nei circuiti internazionali come un campione in sboccio. Nella stagione cui fa riferimento il video (2015/2016), Machach ha messo insieme 859′ di gioco in Ligue 1 per 8 occasioni create, il 79% dei passaggi riusciti e un buon 52% di duelli individuali vinti. Molti falli commessi (40), possiamo affermare senza paura di essere smentiti che è effettivamente un calciatore umorale, poco incline alla disciplina, non tanto nel gioco quanto nel puro comportamento. È l’immaturità del campo influenzata da quella extracampo e viceversa.
Le prospettive
Qualora l’affare dovesse essere confermato, la lettura del suo senso sarebbe semplicissima. Machach arriva a Napoli perché a costo zero, è un possibile investimento tecnico da verificare in prestito, tra Serie A e Serie B. Per le qualità tecniche del calciatore, sicuramente non banali, l’ideale sarebbe permettergli un confronto con avversari di livello, ma è difficile immaginare un club di Serie A disposto a dargli un minutaggio importante fin da subito. Secondo noi, sarebbe da considerare l’idea di un prestito in una prima divisione estera, in modo da far incontrare le esigenze di valorizzazione del Napoli e quelle del calciatore.
Per il futuro, si può dire poco. Tutto dipenderà proprio da questa esperienza in leasing in un altro club, dalla verifica della sua qualità. Il Napoli ha sei centrocampisti di altissimo valore, Machach può iniziare a rappresentare il post-Hamsik (inteso come eventuale alternativa a Zielinski, nel frattempo scalato a titolare dopo il ritiro di Marek). Ma parliamo di una proiezione a lungo termine su cui non possiamo avere riscontri.
Detto questo, l’operazione economica è inappuntabile: il Napoli sta per prendere un calciatore disponibile sul mercato degli svincolati, un investimento minimo che potrebbe portare solo cose buone in caso di scommessa vinta. Lo esaminerà con calma, potrà farlo, è un modo per controllare e orientare il mercato interno ed esterno – immaginiamo un Machach che gioca bene in Eredivisie come contropartita tecnica per un club di Serie A. Un modo per creare valore dal nulla. Vedremo quanto valore, potrà dirlo solo il tempo. Le premesse non sono proprio negative.