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A Natale, tutti i campionati più importanti d’Europa sono già chiusi. Tranne la Serie A

Mentre Napoli e Juventus sembrano destinate a un vero duello in Serie A, Bayern, Man City, Barcellona e Psg sembrano aver già chiuso la pratica.

A Natale, tutti i campionati più importanti d’Europa sono già chiusi. Tranne la Serie A

La prova del nove

In questo caso, prova non vuol dire tentativo. Ma testimonianza, attestazione rispetto alla tendenza dell’Europa del calcio. Nelle leghe più importanti, il vantaggio minimo della prima in classifica è di nove punti. Il Barcellona e il Psg veleggiano con questo scarto rispetto ad Atletico Madrid e Monaco; poi c’è il Bayern Monaco a +11 sullo Schalke. E il Manchester City, la squadra dei marziani: la 16esima vittoria consecutiva, ieri contro il Bournemouth, è valsa il +13 sullo United.

Insomma, i grandi campionati europei sono già finiti a Natale. Virtualmente, certo, perché il pallone è rotondo, si deve sempre giocare e tutte quelle storie trite e ritrite. I fatti, però, sono chiari: solo la Serie A è ancora aperta, con un duello in testa che sembra vero e con un paio di outsider ancora in piena corsa per il primato. Napoli e Juventus hanno scavato un piccolo solco, gli azzurri sono a +5 sull’Inter, ma la Roma potrebbe comunque tornare a quattro punti dalla capolista. Insomma, le distanze degli altri paesi non esistono, sono un vecchio retaggio degli anni scorsi. Merito del Napoli, della Juventus, di un torneo in cui la classe media fa perdere pochi punti senza distinzione di censo.

Sì, perché se le grandi dominatrici sono così lontane dai gruppi, è perché hanno vinto gli scontri diretti (tranne il Napoli, tutte le squadre in testa hanno battuto la più diretta inseguitrice). Ma anche perché chi rincorre ha pareggiato o perso partite non complesse, almeno sulla carta: il Manchester United ha lasciato tre punti a Huddersfield, lo Schalke ha pareggiato in casa con il Colonia ultimo in classifica, l’Atletico ha perso in casa dell’Espanyol proprio l’altro ieri.

Prospettive

Insomma, il Napoli ha quasi il dovere internazionale di tenere aperti i giochi rispetto alla progressione della Juventus. Che, da favorita d’obbligo, rappresenta la proiezione in Italia delle altre regine europee. I punteggi sono quelli, più o meno: la Juve a 44 punti in 18 partite è lontanissima dal City, ma non troppo dal Barcellona (45 in 17 partite), dal Bayern (41 in 17), mentre il Psg ha già toccato quota 50.

Vedremo come proseguirà, ma questo è anche un messaggio a chi vive il complesso di inferiorità del nostro campionato. Ci definiamo da soli noiosi, poco spettacolari, senza una reale competitività. Bene, magari è questione di un anno e basta. Ma per il momento, il torneo più incerto e potenzialmente spettacolare nella corsa al vertice è proprio il nostro. Non è una brutta notizia, dopotutto.

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