ilNapolista

Raul Albiol è un giocatore determinante per questo Napoli

La splendida partita su Dzeko è solo una parte dell’infinita importanza di Raul Albiol per il Napoli: leader difensivo, regista arretrato, guida per i compagni.

Raul Albiol è un giocatore determinante per questo Napoli

L’importanza della difesa

È possibile scrivere un pezzo-ritratto-elogio di un difensore partendo dal numero di partite consecutive con il Napoli a segno? Sì, è possibile anche se strano. Lo facciamo noi. Il Napoli va in gol da 27 partite consecutive, ultimo match finito senza segnare è Napoli-Atalanta 0-2, lo scorso febbraio. Raul Albiol non c’era, ma non è questo il punto. O forse sì.

Albiol è un calciatore fondamentale per il Napoli, perché ha il compito di dirigere letteralmente la linea difensiva. E se il Napoli ha migliorato in maniera esponenziale i suoi risultati, si deve al fatto che la difesa – guidata da Albiol, appunto – ha imparato a subire pochissimo. Tre gol in Champions e quattro in campionato, in 12 partite. I quattro gol subiti in campionato sono stati subiti a Verona, Roma (Lazio) e Ferrara (Spal). A Verona e Ferrara, Albiol non c’era. Così come non c’era contro il Feyenoord, mentre era titolare in Ucraina. Insomma, nelle nove partite giocate da titolare dal difensore spagnolo, il Napoli ha subito tre gol. Nelle tre partite giocate senza Albiol, il Napoli ha incassato quattro gol. Non può essere un caso.

Tra difesa e regia arretrata

C’è tutto un triennio di lavoro dietro questa importanza di Albiol nell’economia del calcio di Sarri. C’è un’impostazione del gioco difensivo che sembra fatto apposta per esaltare le caratteristiche dell’uomo di Valencia, portato in Italia da Rafa Benitez e poi esploso con il cambio di guida tecnica. Albiol è stato eletto leader arretrato, perché gestisce l’atteggiamento del reparto ed è l’uomo della primissima costruzione. Con il tempo, il Napoli ha imparato a diversificare, a coinvolgere anche Koulibaly nel lavoro di possesso iniziale, ma è sempre Raul a organizzare il tutto.

A questi concetti, ovviamente, va affiancato il lavoro difensivo puro. Ieri sera, per esempio, la partita su Dzeko è stata una vera e propria epica del difensore. Fisico negli scontri di spalla, testa nell’anticipo, tempismo negli interventi per spezzare il controllo. In tutto, 9 palloni recuperati o comunque spazzati. E anche 63 palloni giocati, con una percentuale di precisione superiore al 92%.

Passato e futuro

Albiol è cresciuto insieme al Napoli, ha saputo accettare la riscrittura di Sarri e ne ha tratto benefici immensi. Come lui, pure Kalidou Koulibaly. Con le difficoltà palesate della Juventus, è complicato trovare oggi, in Italia, una coppia più affiatata, affidabile. E più funzionale, come caratteristiche tecniche e fisiche, ai principi di gioco della propria squadra.

I due centrali azzurri sono stati valorizzati dal ciclo di Sarri, ed è Albiol ad aver sorpreso di più. Se Koulibaly mostrava o comunque prometteva doti atletiche eccellenti e una tendenza visibile all’errore gratuito, Albiol invece sembrava un calciatore scarico, appagato, senza un futuro di grossa competitività, destinato alla pensione dorata che l’aspetta a Valencia, a casa sua. Ora, invece, la situazione è decisamente diversa: Koulibaly ha in qualche modo mostrato che promesse e premesse erano da raffinare, Albiol ha invece completamente riscritto sé stesso. Guida la difesa della squadra più bella da vedere della Serie A, questo negli ultimi due campionati, e che ora ha saputo costruirsi un nuovo gusto per la vittoria sporca, magari anche difensiva, un solo gol segnato e zero al passivo. La rivoluzione del Nspoli 2017/2018 passa dalla solidità del reparto arretrato. Un reparto guidato con personalità da Raul Albiol. Difficile trovare un modo per realizzare meglio il concetto di “calciatore determinante”.

ilnapolista © riproduzione riservata