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Come funziona Dazn, il Netflix del calcio (che non è ancora arrivato in Italia)

La piattaforma consente la visione in streming online di tanti eventi sportivi (calcio, ma non solo). Al momento è legale in Germania e in altri quattro paesi.

Come funziona Dazn, il Netflix del calcio (che non è ancora arrivato in Italia)

Il calcio su internet

Il nostro articolo di ieri sul calcio via internet ha scatenato un dibattito molto ampio tra i commenti. Un dibattito interessante, che una testata come il Napolista – molto attenta al crossover tra calcio e media – non poteva che augurarsi e leggere con attenzione.

Alcuni interventi dei nostri lettori riguardavano la “segnalazione” di aziende e siti che, in qualche modo, provavano a riprodurre il “modello Netflix” adattandolo al mondo del calcio. Quello che, in pratica, avevamo auspicato nel nostro testo. Più volte abbiamo sottolineato l’anacronismo di un sistema mediatico che non consente la visione mobile delle partite (quelle in pay per view), non ha una fruizione semplice da dispositivi non “fissi” e in ogni caso non agevola chi non possiede un abbonamento “classico”.

Il caso Dazn

Una delle piattaforme più interessanti è sicuramente Dazn, che dalla Germania si è espansa in Svizzera, Austria, Giappone e Canada. La sua proprietà appartiene a quel Perform Group che durante l’ultima asta per i diritti tv del prossimo triennio di Serie A (quella andata “male” e per la quale si attende un nuovo bando) aveva presentato l’unica offerta per il pacchetto “online”. Insomma, niente succede per caso.

L’idea di Dazn è estremamente semplice. Acquista i diritti per la trasmissione di eventi sportivi (non solo calcistici) in diretta e poi li “rivende” in cambio di un abbonamento dal prezzo light – 9,99 € mensili in Germania. Esattamente come Netflix, con la differenza che in questo caso il contenuto viene fruito in diretta e in streaming su tutti i dispositivi di ultima generazione (smart tv, smartphone, tablet e console di videogiochi).

L’offerta presentata da Perform Group per “sbarcare” anche in Italia fa parte della strategia di ampliamento di Dazn. Che, in questo momento, è legale nei paesi che abbiamo citato sopra. E che vorrebbe sbarcare sul mercato anche in altre nazioni. In questo articolo pubblicato da Calcio&Finanza si legge della volontà di sbarcare nel Regno Unito e di investire sulla Champions League. Non a caso, il servizio non è disponibile nei paesi in cui i diritti tv hanno un’incidenza maggiore sul fatturato delle squadre di calcio (l’Inghilterra e l’Italia, ma anche la Spagna). In questo momento, la Serie A è visibile su Dazn, che però non è sottoscrivibile da un utente italiano.

Il futuro

In pratica, si tratta dello scenario di cui parlavamo ieri. Un abbonamento a costi contenuti che permette la scelta tra molti eventi. E che agevola la creazione di una vera e propria agenda personale, non solo calcistica ma trasversale tra tutti gli sport. E, ovviamente, la fruizione via internet senza ulteriori apparecchiature (decoder digitale o impianto satellitare).

Come detto, l’espansione del calcio (e dei guadagni) passa anche da una nuova regolamentazione in relazione a queste piattaforme. Nei prossimi giorni continueremo a raccontarvi altre realtà, ovviamente legali, legate alla fruizione online degli eventi sportivi. Qui si decide il futuro. Ed è qui che la Lega, con il bando per l’assegnazione dei diritti per il prossimo triennio (sarà pronto in autunno), può spingere il nostro sistema verso un miglioramento reale.

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