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L’Inter (col fair play finanziario) fa la storia: Caprari è l’acquisto più caro di sempre per la Samp

Il meccanismo dell’Inter per acquistare Skriniar e cedere Caprari, rientrando anche nei parametri dell’Uefa: finanzia calcistica di un mercato creativo. Ma legale.

L’Inter (col fair play finanziario) fa la storia: Caprari è l’acquisto più caro di sempre per la Samp

63 presenze in Serie A

Possiamo considerare Gianluca Caprari come un buon calciatore di media Serie A. Scuola Roma, esordisce giovanissimo coi giallorossi, poi trova la sua dimensione a Pescara. È protagonista della promozione di Zeman, poi di quella con Oddo. Gioca in Serie A, quello terminato da un mese è il suo primo campionato da titolare nel massimo campionato. Le presenze totali sono 53, a 24 anni da compiere non è niente male.

Da qualche giorno, però, Caprari è il calciatore più costoso nella storia della Sampdoria. Un club che ha vinto uno scudetto e ha giocato una Coppa delle Coppe non ha mai speso più dei 15 milioni “investiti” per il centrocampista proveniente dall’Inter. Ci pare una valutazione esagerata. Quantomeno non in linea con quella del mercato “normale”: per Transfermart, Caprari vale 6 milioni di euro. Per Playratings, arriva a 8,72. Siamo nell’ordine del 100% di rincaro.

Tra qualche giorno, l’Inter annuncerà Milan Skriniar dalla Sampdoria. Il difensore slovacco, appena eletto nella Top 11 dell’Europeo Under 21, sarà pagato 20 milioni di euro. Nel frattempo, però, i 15 milioni del passaggio di Caprari in blucerchiato sono finiti nel bilancio utile all’Inter per sanare il fair play finanziario. Insomma, come dire: siamo di fronte a una doppia operazione che ha partorito prezzi poco in linea col mercato. Skriniar, per Transfermarkt, arriva a 7 milioni di euro.

La differenza col doping amministrativo

Abbiamo già scritto del “bluff“: l’operazione dell’Inter è perfettamente legale, in pratica acquisterà Skriniar cedendo Caprari e con un conguaglio complessivo a favore del club di Ferrero. Un’operazione, quindi, che porta la valutazione del difensore blucerchiato fino a 30-35 milioni ma che in realtà non supera i 18-22 cash (virtualmente “giusti”). Più il cartellino di Caprari, ovviamente.

È semplicemente un trucco legale, un gioco di bonifici che è servito all’Inter per rientrare nei parametri del voluntary agreement concordato con l’Uefa. Che continuerà a monitorare le finanze del club nerazzurro, ma intanto ha ricevuto quelo che era stato pattuito. Plusvalenze per 30 milioni, fa niente se sono “gonfiate”. Per chi ha parlato di doping amministrativo, bisogna chiarire: l’operazione Caprari-Skriniar è molto diversa da quella per cui Emanuele Concetti, (in)dimenticabile portiere della Lazio nei primi anni 2000, venne messo a bilancio portando una plusvalenza di circa 30 miliardi. Quello era puro doping amministrativo. Questa è solo finanza calcistica creativa, che serve ad aggirare legalmente le regole. Con la compiacenza della Sampdoria, ovviamente. Che ha incassato una cifra importante per Skriniar in cambio di una spesa importante, ma solo virtuale, per un buon giocatore come Caprari. Difficile incolpare qualcuno.

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