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Il Napoli, le cose che contano e la debolezza da sconfiggere

Sassuolo-Napoli, la partita non guardata: l’inutilità degli schiaffi al capitano, gli errori individuali e di squadra, Cannavaro e Sarri.

Il Napoli, le cose che contano e la debolezza da sconfiggere

Buon pomeriggio

È chiaro che dibatterete a lungo sull’errore di Hamsik dimenticando per un paio di giorni tutte le partite che ha determinato nel bene. Passate un buon pomeriggio.

Ho scritto questa frase su Facebook, la partita del Napoli si era conclusa da poco; l’ho scritta anche per fissarla da qualche parte, ero in giro e senza il mio taccuino. Perciò un appunto che doveva essere inizialmente privato è diventato anche social, e viste alcune delle risposte ricevute (penso soprattutto a un paio di repliche su Twitter), è diventato per me strumento di riflessione.

L’inutilità degli schiaffi

Quando scrivo circa l’errore di Hamsik non sono così ingenuo e romantico da ritenere non grave quell’errore, ma conosco bene il calcio e riesco a considerare un errore fatto su un campo di calcio soltanto per quello che è. Una disattenzione grave nell’economia di una gara importante, così considero il retropassaggio di Hamsik. Il mio appunto scritto in fretta sui social notava, invece, come un semplice errore venisse subito elevato a summa di debolezza caratteriale o addirittura (da qualcuno) a ritratto perfetto della parabola di Marek Hamsik. Niente di più stupido e facile, niente di più sbagliato.

L’errore di ieri è l’errore di ieri, la carriera di Hamsik, il suo decennale rendimento è sotto gli occhi di tutti, sono nella memoria di tutti, negli archivi, negli almanacchi. Leggo che Hamsik debba essere ritenuto un perdente, lo è nella misura in cui riteniamo perdenti tutti i componenti della società sportiva calcio Napoli. Il Napoli non è una società vincente e non lo diventerà certo se ci mettiamo a prendere a schiaffi il capitano. Capitano, come ben sottolineato dal mio amico Michele all’intervallo della partita, che non era in giornata, o quell’azione del primo tempo l’avrebbe trasformata in gol. Il Napoli forse può diventare una squadra con la mentalità vincente insieme ad Hamsik.

Il vero errore

Il calcio è uno sport di squadra, l’errore individuale pesa ma pesano molto di più gli errori del collettivo. Se Federer piazza un diritto in rete nonostante abbia il campo aperto è un problema riconducibile solo a lui, che lo sa e va a servire per rimediare. Se un calciatore fa un colpo di testa – seppur ingenuo – all’indietro, esiste ancora la possibilità che quell’ingenuità non si trasformi in scelleratezza, in un’ipotesi realistica un compagno può arrivare a correggere quell’ingenuità. Ieri non è andata così. È uno sport di squadra, dicevo, per questo motivo ritengo più gravi gli errori compiuti dalla nostra difesa durante il secondo gol del pareggio, lì la leggerezza ha preso la testa di molti, capita, può succedere. Fine della disamina dell’errore individuale e dell’errore collettivo.

Ieri, però, il Napoli non ha vinto e avrebbe dovuto. E vincere sarebbe stato molto semplice, il Sassuolo alla luce dei fatti non è poi questa gran cosa. È vero che c’era un rigore, sì – dannazione – abbiamo colpito un palo e una traversa, ma dovevamo vincere. C’è mancato poco come altre volte, non sono il tipo da farsene una ragione. Se perdo con la Juve mi dispiace, se pareggio col Sassuolo divento una bestia, questo è. Facciamo i conti con questa debolezza e sconfiggiamola. Abbiamo un punto in più dell’anno scorso e fatto molti più gol; la notizia è che tutto questo non basta.

Professionismo, arbitri, calciatori finiti

Mi dispiace che sia stato massacrato Paolo Cannavaro che a giudizio di molti avrebbe dovuto farsi almeno un paio di autogol e, con lo stesso dispiacere, critico chi se ne è uscito dicendo che il buon Paolo dovrebbe tornare a giocare nel Napoli con tutti gli onori del caso. Certo, richiamiamo pure Aronica. Cannavaro ieri ha fatto il suo mestiere da professionista, come è giusto che sia.

 Mi dispiace che Sarri parli dell’arbitro, ma più ancora mi dispiace che una cosa così, che fanno tutti, fatta da lui diventi un caso. Sarri si è lamentato dell’arbitro ma leggendo tutte le interviste si capisce perfettamente, e l’ha anche detto, che la partita non l’abbiamo vinta soltanto per i nostri demeriti, al netto della sfortuna.

Ieri sera mi è capitato di guardare Real-Barcellona; si fa presto a dire “calciatore finito” a Messi, che non sarà mai Maradona, cosa che ogni volta viene inutilmente sottolineata, ma che è da molti anni il più forte calciatore del mondo, di certo il più divertente. In quel paio di secondi che ha impiegato a realizzare il primo gol, dopo aver ricevuto da Rakitic, ci sono molte delle ragioni – se non tutte – per cui guardiamo le partite.

Note a margine

  • Non perdete tempo stasera a guardare la Roma, meglio un film o una serie Tv.
  • Ieri è tornato al gol Milik, e per me è stato un momento di grande felicità.
  • Da qualche giornata, contro ogni ragionevolezza, sto cominciando a tifare per la salvezza del Crotone.
  • Il rinnovo di Insigne è una notizia meravigliosa.
  • Il rinnovo di Mertens lo sarebbe.
  • #IoStoConSarri anche durante i pasti.
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