Basta con la sindrome dell’assedio e con i continui riferimenti all’arbitro. Non abbiamo pareggiato per colpa sua. Il secondo posto è ancora possibile.
Parola d’ordine: non fasciamoci la testa prima di essercela rotta. E poi evitiamo catastrofismi e complottismi.
Basta con gli “al lupo, al lupo” rivolti all’arbitro
Il Napoli ha certamente buttato due punti sul campo del Sassuolo. Ha pareggiato una partita che stava vincendo con discreta tranquillità. E non ha pareggiato per colpa dell’arbitro Damato. Qui, ancora una volta, sbaglia Maurizio Sarri a trascinare la propria immagine in polemiche da cui non ne ricaverà mai nulla di buono. Se ci ha negato un rigore, lo ha fatto nel primo tempo, sullo zero a zero. Siamo onesti, non leva e non mette visto l’andamento della partita. E qualcuno che gli vuol bene, ricordi a Sarri la favola “al lupo, al lupo”. Non protestò a Genova per quel rigore, avrebbe fatto bene a non parlarne oggi. La caccia alle streghe è dannosa. E poi è profondamente sbagliato alimentare un ambiente di suo incline alla sindrome dell’assedio.
Ci è piaciuto il Sarri autocritico
Ci è piaciuto, e lo abbiamo scritto, il Sarri della prima intervista tv. Sinceramente amareggiato. Diciamo anche incazzato. Perché puoi essere solo incazzato come una biscia dopo aver pareggiato una partita così, contro un avversario che ti è stato decisamente inferiore. Gli hai concesso più o meno due tiri in porta – diciamo cinque – e hanno segnato due gol. Abbiamo colpito due legni. E poi ci siamo salvati a cinque minuti dalla fine con Milik. Con un gol che non abbiamo rivisto ma che live ci è sembrato in fuorigioco (e invece no, è regolarissimo).
Il secondo posto non è perduto
Abbiamo pareggiato semplicemente per demerito nostro. Così come il campionato del Napoli resta un campionato ampiamente e decisamente positivo. Ottavi di finale di Champions League, semifinali di Coppa Italia, ancora in lotta per il secondo posto. Che non si è chiusa oggi. Impariamo anche a non essere catastrofisti. Sì, domani sera la Roma può portarsi a più quattro e di fatto, quindi, a più cinque visto che a pari merito ai preliminari di Campions finiremmo noi. Ma la settimana prossima c’è il derby all’ora di pranzo e noi la sera giochiamo a Milano contro l’Inter. Ecco, anche la Roma giocherà a ora di pranzo. Capita a tutti. E noi giocheremo col fresco. Magari potremmo rosicchiare qualche punto.
L’ortodossia comunista
Ma, e questo è un appello a Sarri, guardiamo più al nostro interno che all’esterno. Basta con la ricerca di alibi. Ripetiamo, non rende merito al valore dell’allenatore. L’analisi del voto, spesso della sconfitta, era un must del Pci. Per una volta, vorremmo che Sarri facesse ricorso all’ortodossia di partito. Con una piccola variante: l’analisi di un pareggio.