Domina per quasi tutta la partita e poi una serie di errori portano il Sassuolo addirittura in vantaggio. Due traverse. Il ritorno al gol di Milik che evita la sconfitta
La fotografia della stagione
Sassuolo-Napoli sembra la nitida fotografia della stagione del Napoli che offre un’altra buona prestazione ma sul più bello si distrae, sciupa tutto e poi sbatte anche contro la sfortuna. Finisce 2-2 una partita che fino al 59esimo sembrava saldamente in mano al Napoli grazie al gol di Mertens in apertura di secondo tempo. Fino allo sciagurato retropassaggio di testa di Hamsik che libera Berardi davanti a Reina e spalanca le porte di un’altra partita. Trenta minuti per vincerla due volte. Il Napoli ci prova, colpisce due pali: una traversa ancora con Mertens autore di una splendida punizione, e un palo con Insigne che manda sul legno il suo tiro a giro. Poi, va incredibilmente sotto e non basta il pareggio del ritrovato Milik per raddrizzarla.
Sassuolo bestia nera come l’Atalanta
Il Napoli di Sarri ha le sue bestie nere. Il Sassuolo va a fare compagnia all’Atalanta. Se la squadra di Gasperini ci ha sottratto sei punti su sei, quella di Di Francesco di fatto ce ne ha tolti quattro (due pareggi quest’anno). Comunque tanti. Proprio contro il Sassuolo, Sarri esordì lo scorso anno con una sconfitta sulla panchina del Napoli. Questa non è una sconfitta ma le somiglia parecchio. Se la Roma dovesse battere il Pescara, scapperebbe a più quattro a cinque giornate dalla fine. E a pari punti, il secondo posto sarebbe della Roma.
Il Napoli ha giocato bene
Quando il risultato è negativo, di solito si aprono i processi. Che cosa si può imputare alla squadra e/o a Sarri? A Sarri francamente ben poco, probabilmente sarebbe potuto entrare Milik qualche minuto prima ma siamo davvero ai peccati veniali. Il problema resta nella testa. Nell’incapacità di condurre in porto una vittoria che sarebbe stata importante. Ieri Sarri aveva parlato di errori individuali. E l’errore c’è stato di nuovo. Paradossalmente, il gol di Berardi – favorito dall’assist di Hamsik – ha mostrato il miglior Napoli che sì nel primo tempo aveva tenuto la partita in pugno senza però premere più di tanto. Il che non è un male, non si deve giocare sempre a tutta per vincere.
Stessa formazione per la terza volta consecutiva
Sarri ha schierato per la terza volta consecutiva la stessa formazione. Con Ghoulam in panchina, la mediana della scorsa stagione in campo e il solito tridente basso. Di fronte, un Sassuolo molto giovane. Se Hysaj è anagraficamente il più piccolo della squadra di Sarri (classe 1994), nel Sassuolo ce n’erano in campo cinque di età minore a uguale a quella del nostro albanese: Lirola (1997) Dell’Orco (94), Sensi (95), Pellegrini (96) poi sostituito dal 95 Mazzitelli, Berardi (94). Un’età media di 25 anni quella del Sassuolo, aumentata solo dai 35 anni di Cannavaro e i 30 di Acerbi e Consigli.
Il rigore reclamato nel primo tempo
Il Napoli, dicevamo, ha tenuto in pugno la partita nei primi 45 minuti. Ha reclamato un rigore che ci poteva stare per una spinta di Dell’Orco su Mertens lanciato a rete in serpentina. Va anche detto che Damato ha applicato il metro inglese per l’intera partita. Ancora Mertens ha offerto a Callejon sul secondo palo l’occasione migliore ma lo spagnolo ha solo scheggiato il legno. Per il resto, tiri di Insigne, Hamsik, Defrel e Berardi che approfitta di una indecisione di Koulibaly.
“Basta spingere”
L’incontro si è acceso nella ripresa che il Sassuolo ha cominciato con Mazzitelli al posto di Pellegrini e Matri per Defrel. Sembrava non esserci partita. Perché al 52esimo il Napoli è andato in vantaggio. Con un ampio triangolo avviato da Hamsik che disegna per Callejon a destra: cross al centro e Mertens asseconda la scritta “basta spingere”: gol numero 22 in campionato, 28 in stagione.
L’errore di Hamsik e i due legni
Vuoi vedere che il Napoli riesce a portare a casa il massimo risultato senza il massimo sforzo? Impossibile. E infatti Hamsik non vede Berardi in area e gli serve un involontario assist. Il Napoli, però, ha la reazione di orgoglio. Gioca come non aveva fatto nemmeno nel primo tempo. Preme il Sassuolo nella propria metà campo. La palla circola velocemente. Mertens ha l’argento vivo addosso e disegna la “solita” punizione alla Zico che però si infrange contro la traversa della porta di Consigli. Così come sul palo interno va a morire il tiro a giro di Insigne. La palla carambola incredibilmente fuori. Successe tanti anni fa a Renica, in uno stadio chiamato Santiago Bernabeu.
Il finale
Il destino si accanisce all’80esimo quando Mazzitelli, di sinistro, di controbalzo, rasoterra, chiude un’zione di calcio d’angolo resa pericolosa da un tiro di Paolo Cannavaro deviato da Reina. Sul tiro di Mazzitelli, però, Reina può fare poco. Sarri gioca il tutto per tutto. E, dopo aver tolto Allan per Zielinski, sostituisce Jorginho con Milik che alla prima palla buona stoppa e si gira in aea da vero centravanti a fa 2-2. Arkadiusz è tornato (non era in fuorigioco). L’assalto finale non produce nulla, se non una protesta per un mani di Cannavaro che non c’è.
“Chiudere le partite”
La fotografia è la stessa. Il Napoli torna a subire due gol e pareggia contro un Sassuolo che nelle ultime sette partite aveva vinto soltanto contro la Sampdoria, perso contro Bologna, Milan, Roma, Lazio, e pareggiato con Crotone e Atalanta. Il problema resta la tenuta mentale di questa squadra. Che quando affronta partite che “pesano”, va incontro sempre a qualche tipo di ostacolo. Non si può dire nulla al Napoli sia sul piano dell’impegno che su quello del gioco. Resta il fatto che domani sera la Roma potrebbe portarsi a più quattro. In ogni caso, c’è tempo per una disamina all’interno dello spogliatoio e non solo. E anche per capire come migliorare una squadra che sta disputando un campionato da nove: ha un punto in più rispetto alla scorsa stagione. Questa stagione non è ancora terminata.