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Caso Buffon-Scansdoria, la Juventus nega gli accrediti alla Gazzetta

Dura posizione della Juventus nei confronti del quotidiano sportivo messo alla porta per Juventus-Pescara. Accuse dall’Ussi.

Caso Buffon-Scansdoria, la Juventus nega gli accrediti alla Gazzetta
Giuseppe Marotta e Andrea Agnelli

Caso Scansdoria, i giornalisti della Gazzetta dello Sport non potranno assistere alla partita Juventus-Pescara. La Juventus ha negato l’accredito a due giornalisti del quotidiano sportivo. La clamorosa decisione è evidentemente legata al retroscena pubblicato dalla Gazzetta dello Sport a proposito dello sfogo di Buffon negli spogliatoio al termine di Juventus-Lione. Il portiere avrebbe detto: “In Champions non è come in campionato dove le squadre si scansano. Due volte ci hanno affrontato seriamente – Inter e Milan – e due volte abbiamo perso”. Frasi smentite dalla Juventus con un comunicato. La Sampdoria si era recata allo Juventus Stadium con una formazione largamente rimaneggiata per poi proporre l’undici titolare quattro giorni dopo contro l’Inter. Ricordiamo che Moggi si schierò dalla parte di Buffon e contro la Juventus.

L’Ussi – Unione stampa sportiva italiana – ha diramato il seguente comunicato in cui ha chiesto alla Lega Calcio e alla Figc di intervenire :

La decisione della Juventus di negare l’accesso in tribuna e sala stampa per Juve-Pescara a due colleghi de La Gazzetta dello Sport è inaccettabile e molto grave perché viola i diritti dei colleghi e non rispetta le disposizioni del Coni. I due inviati sono, infatti, anche titolari di tessera Stampa-Coni: tessera che garantisce  l’ingresso agli impianti sportivi senza alcun potere discrezionale da parte della società che organizza l’evento. La Juventus, come qualsiasi altro club o società sportiva, non può negare un diritto, per di più, come in questo caso, anche riconosciuto dal Coni ai giornalisti sportivi perché possano esercitare liberamente la loro professione. L’Ussi chiede, pertanto, al Coni, alla Figc e alla Lega di A di intervenire urgentemente per scongiurare questo arbitrio ed evitare un precedente pericoloso per lo sport italiano e per la libertà di informazione.

 

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