Le trattative per il mercato interno: la situazione, caso per caso, di tutti gli accordi da rinnovare.
I magnifici sette del Napoli hanno sistemato il mercato esterno, vale a dire quello riferito ai calciatori provenienti da altre squadre. Il Napoli, però, ha avuto un bel daffare estivo anche sul versante del mercato interno, quello che guarda ai rinnovi dei contratti in essere. Mai complicati, prima, come nell’edizione 2016. Perché alle naturali esigenze temporali (scadenze entro un anno o due), si è aggiunto il “fattore secondo posto”. Vale a dire, la necessità di adeguare gli ingaggi alla stagione eccezionale disegnata dal primo Napoli di Sarri. Un premio che ci sta, che fa parte del gioco. Ma che però può anche essere gestito in maniera “eccessiva” dai procuratori, che al primo squillo di tromba dei loro assistiti corrono in radio a reclamare immediatamente il famigerato «ruolo nel progetto». Si pensi, in questo senso, alle situazioni di Koulibaly a Dimaro e Insigne giusto un paio di settimane fa. Per la serie: i panni sporchi andrebbero lavati in famiglia. O, quantomeno, lo zelo nel richiedere l’adeguamento dovrebbe essere commisurato al buon senso del silenzio quando le cose vanno male.
Al di là di questa piccola digressione, vediamo come stanno effettivamente le cose. Procedendo per gradi: i rinnovi dei calciatori con il contratto in scadenza nel 2017, 2018, 2019 e addirittura 2020.
2017 – Albiol, El Kaddouri e Roberto Insigne
Tre casi molto diversi, iniziamo dal più facile: Roberto Insigne. Il fratello d’arte è rimasto nell’organico azzurro, si dice per volontà diretta di Maurizio Sarri (che l’ha molto apprezzato dopo le tre settimane di Dimaro). C’era la possibilità del prestito, ma ora il tecnico lo valuterà live, dal vivo. Non ci sono notizie su di lui, ma è ipotizzabile un rinnovo con piccolo adeguamento dell’ingaggio per continuare nel percorso di crescita. Anche se, alla sua età, il fratello Lorenzo era già titolare con Benitez. Giusto per dire che c’è un po’ di differenza.
Albiol ed El Kaddouri sono due casi particolarissimi. Soprattutto quello dello spagnolo, che fin dallo scorso anno viene identificato come uno che ha voglia di tornare a casa sua, al Valencia, e che farebbe carte false affinché si verifichi questa eventualità. Guadagna 2,5 milioni di euro, e durante tutto il mercato, pure nelle ultimissime ore, è circolata la voce di un suo ritorno al Mestalla sette anni dopo il suo passaggio al Real Madrid. Alla fine, l’operazione pare solo rimandata di un anno: gli ultimi rumors dicono che il calciatore è pronto a firmare un rinnovo con clausola ad hoc per il Valencia. Secondo Plaza Deportiva, infatti, il nuovo accordo prevede la presenza di una clausola rescissoria di 6 milioni di euro per la cessione in Spagna, in modo da permettere al Napoli di non uscire completamente a mani vuote dall’operazione. E ad Albiol di tornare a casa dopo quattro, bellissime stagioni in una città che ha saputo apprezzarne qualità e professionalità. Se lo merita, Raul. Una buona gestione del caso, se dovesse andare davvero così.
Molto meno buona, invece, la condotta del Napoli sul contratto di Omar El Kaddouri. Che poteva e doveva essere ceduto in questa sessione. A meno di un probabile rinnovo da qui a quattro mesi, il calciatore potrebbe accordarsi fin da gennaio con un club per giugno 2017. A costo zero, ovviamente. Un peccato, anche perché il calciatore sembrava avere un discreto mercato (si è parlato di Atalanta e Trabzonspor) e avrebbe potuto garantire un buon introito (fino a 4 milioni di euro). Invece, niente. Anche e il prezzo d’acquisto (3,4 milioni ad agosto 2012 è stato ammortizzato da tempo).
2018 – Mertens, Ghoulam, Reina, Rafael e Maggio
C’è ancora tutto il tempo per rinnovare questi contratti, che per Mertens, Ghoulam e Rafael risalgono ancora al momento dell’acquisto (estate 2013 per il belga e il brasiliano, gennaio 2014 per l’algerino). La situazione sembra promettente: Mertens ha più volte ribadito la sua volontà di rimanere a Napoli, guadagna 1,2 milioni a stagione e il rinnovo vorrebbe dire anche un sensibile aumento dello stipendio. Secondo la Gazzetta, il cambio di procuratore di Dries ha messo in stand-by la situazione: bisognerà trattare col nuovo agente, ma la direzione sembra essere comune. Soprattutto dopo le prime, brillantissime prestazioni di questo inizio di stagione. Ghoulam, assistito da Alessandro Moggi, dovrebbe seguire la stessa strada: non arriva al milione di euro di ingaggio (guadagna circa 800mila euro), e punta a un riconoscimento anche economico che sarebbe pure meritato dopo tre stagioni e mezza di buon livello e di crescita costante (e polemiche zero). Anche per la Gazzetta, non dovrebbero esserci problemi.
Situazione indecifrabile, invece, per Reina, Rafael e Maggio. Il primo e il terzo sono nella fase calante della carriera, guadagnano cifre consistenti (2 milioni e 1,2 milioni) e potrebbero diventare oggetto di operazioni di mercato tra gennaio e giugno. Più probabile per Maggio: si era parlato di rinnovo ma i discorsi si sono arenati. E le ultime indiscrezioni raccontano di un Napoli alla ricerca di un terzino giovane e di prospettiva (Toljan?). Probabile, quindi, una cessione per chiudere altrove la carriera. Per Reina, il discorso riguarda la gestione del comparto portieri. Quest’anno, pure per ragioni di lista Figc, si è preferito rimanere con Sepe e posticipare l’acquisto di un secondo con velleità di posto da titolare in un club da Champions (Sepe ci pare ancora un po’ acerbo per interpretare questo ruolo). Ma l’anno prossimo ci sarà la necessità di definire la questione: non ci sono notizie in giro, la nostra idea potrebbe essere quella di un rinnovo con contratto a costi più contenuti e con bonus per presenze. Una roba più come “chioccia” ed esempio in panchina che come portiere titolare. Anche perché, nel 2018, Pepe compirà 36 anni. E già ora ha un tenuta fisica non proprio ottimale. L’altra soluzione sarebbe quella di voltare pagina e consentirgli un ritorno in Spagna. Da eroe di un popolo che l’ha eletto suo idolo. Ma se ne riparlerà presto, non c’è ancora fretta.
Rafael è bloccato dal suo lauto ingaggio: guadagna 1,2 milioni, è un’ex promessa e ha bisogno di una dimensione propria per rilanciarsi. Si sta giocando con Sepe il ruolo di secondo portiere, vediamo come andrà fino a gennaio. Una cessione permetterebbe di alleggerire il monte ingaggi e di immettere ulteriore denaro nel bilancio, ma si tratterebbe comunque di una minusvalenza: a 5 milioni, prezzo pagato al Santos, non lo rivendi più.
2019 e 2020 – Koulibaly, Gabbiadini, Insigne e Hysaj
Ci sarebbero anche altri calciatori (Allan, Strinic, Sepe), ma abbiamo deciso di parlare dei veri “casi”. Ovvero, di quei calciatori che per un motivo o per un altro necessitano di un nuovo accordo. Del contratto di Koulibaly e Insigne si sa tutto o quasi: la trattativa per il primo, che attualmente guadagna 800mila euro l’anno, prevede un grosso salto in alto dell’ingaggio (fino a 2,2 milioni) e l’inserimento di una maxi clausola rescissoria valida per l’estero. Questo è il nodo della trattativa: Satin la vorrebbe di 60 milioni, il Napoli rilancia a 70. Cifre assurde per un difensore, ma in linea con il mercato “drogato” di oggi (ne abbiamo scritto qui). Probabile la fumata bianca, preludio a un addio a condizioni iper-vantaggiose quando il Chelsea, o chi per esso, deciderà di fare la follia. Per Insigne, situazione difficile. Almeno secondo la narrazione. Il ragazzo ha rinnovato nell’autunno 2014 per poco più di un milione, ma si parla di cifre spropositate per quanto riguarda la nuova richiesta: tra i 3 e i 4 milioni. Una roba che ha fatto infuriare il pubblico napoletano, che i procuratori non hanno gestito proprio al meglio (salvo qualche provvidenziale marcia indietro) e che ora vive sotto silenzio da qualche settimana. Il giocatore, volubile in riferimento a questi argomenti, deve ritrovarsi. Oggi, a Radio Kiss Kiss, l’entourage del calciatore (a microfoni spenti) ha dichiarato che «ora non si parla, si lavora e basta». Nene così. Noi ci auguriamo che l’accordo venga trovato, sarebbe un bene per lui e per il Napoli. Permetterebbe a Lorenzo di concentrarsi di nuovo solo sul campo. Quello che dovrebbe fare sempre, tra l’altro.
Gli altri due casi, a chiudere: Hysaj vive nella stessa dimensione di Koulibaly, solo che le cifre sono leggermente più basse. Clausola da 40 milioni e nuovo ingaggio da 1,5 milioni; per Gabbiadini, invece, si tratterebbe di un rinnovo “riparatore” dopo le incomprensioni di questa estate, con il tentativo di cessione in extremis e poi la permanenza. Forse forzata, sicuramente non gradita da tutti. Se non, appunto, attraverso una nuova manifestazione di fiducia della società: nuovo accordo a 3 milioni bonus compresi (attualmente l’ingaggio è di circa 1,2 milioni) e nuova vita insieme. Probabile che vada a finire così. Tutti felici e contenti, forse.