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Il mistero di Grassi, zero minuti e un prestito in vista, e del mercato del Napoli

Il centrocampista acquistato sei mesi fa è vicino a un prestito: non ha auvto posto. È un brocco o c’è un problema tra allenatore e strategie di mercato?

Il mistero di Grassi, zero minuti e un prestito in vista, e del mercato del Napoli

Le manovre di mercato del Napoli proseguono per completare la squadra in vista dell’inizio della stagione. Proseguono anche a centrocampo, dove il solo innesto di Zielinski, pur importante per aver finalmente inserito in rosa un plausibile vice-Hamsik, non è ritenuto sufficiente. Con David Lopez sul piede di partenza, da giorni si parla del possibile arrivo di Rog dalla Dinamo Zagabria. Il che pare preludere a un addio, almeno temporaneo, di Alberto Grassi.

Già, Alberto Grassi. Da quando è arrivato, il centrocampista già nel giro dell’Under 21 (a proposito, ieri ha giocato per un tempo nell’amichevole con i pari età dell’Albania, totalizzando la quinta presenza) ha visto il campo con l’azzurro Napoli solamente in qualche scampolo delle amichevoli di quest’estate, non mettendo a referto un solo minuto in gare ufficiali. E a quanto pare dovrà farlo altrove: per lui si profila una partenza in prestito, forse al Chievo, o, chissà, all’Atalanta, squadra da dove il Napoli lo ha prelevato a gennaio. Spendendo, tra l’altro, la cifra non proprio irrisoria di 9 milioni di euro.

Da questo punto di vista i conti decisamente non tornano. E’ stato un investimento importante, quello per il classe ’95 nativo di Lumezzane. Che ha mostrato, come sul nostro sito abbiamo già raccontato, di avere buoni numeri nel ritiro di Dimaro, oltre che negli sprazzi di campo concessigli da Sarri: negli occhi di chi scrive è rimasto impresso un doppio scambio volante con Mertens con annessa girata acrobatica nell’amichevole con l’Entella. Nel suo mancato utilizzo nella seconda metà della scorsa stagione, ha influito sicuramente la sfortuna sotto forma di infortunio rimediato al primo allenamento che lo tenne fuori per più di un mese, ma in seguito è stato poi piuttosto sorprendente vedere che Sarri non lo abbia tenuto minimamente in considerazione nemmeno per il garbage time, e sì che di occasioni ce ne sarebbero state (Napoli-Verona, Napoli-Bologna, Napoli-Frosinone). Eppure, ripescando i dati di Grassi relativi alla prima parte di stagione disputata con l’Atalanta, emergono caratteristiche interessanti. Il portale Whoscored ci informa che il centrocampista, nelle 13 gare giocate in nerazzurro (in un solo girone, per niente poche, aggiungeremmo), ha totalizzato una media per gara di 2,6 tackles, 2,1 palle intercettate e 1,8 falli subiti. Un quadro che ci restituisce un giocatore di buon impatto fisico e dinamismo. Il 78% di passaggi riusciti non è un dato trascendentale ma è sicuramente perfettibile, visto che, come sappiamo, parliamo di un ragazzo di soli 21 anni. Le cui statistiche sono, per dire, assolutamente assimilabili a quelle di Allan, che nella scorsa stagione aveva una media-partita di 3,1 tackles, 1,1 palle intercettate e 1,8 falli subiti.

Davvero non si può dare una possibilità a questo ragazzo? C’è da essere perplessi. A questo punto ci permettiamo una provocazione, che vuol essere più che altro uno spunto per riflettere. A fronte anche della cifra spesa, se il giocatore non viene visto per nulla dall’allenatore, o si tratta di un brocco (tuttavia, non ci pare) oppure direttore sportivo e allenatore stesso non sono esattamente in sintonia. In questo caso possono aprirsi scenari diversi: magari è il direttore sportivo che non riesce a interpretare correttamente le richieste del mister, può essere che sia il mister a non renderle particolarmente intellegibili o, ancora, che le sue richieste, pur chiare, siano molto stringenti. E tornano in mente, ad esempio, i presunti veti di Sarri a giocatori come Bacca e Witsel. Naturalmente, siamo sicuri che il mister sappia quello che fa e abbia i suoi motivi. Ma il destino del Napoli sul terreno di gioco ormai è nelle sue mani e dovrà assumersi la responsabilità di ogni scelta, e siamo altrettanto sicuri che buona parte di critica e tifoseria non gli perdoneranno il minimo passo falso. Ci rifletta bene, mister.

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