Un appuntamento fisso. Non poteva mancare. Una certezza estiva. Scegliere la nostra foto di oggi non è stato difficile, possiamo anche dire che la tenevamo lì, bella, in un posto d’onore, pronta all’uso. Come un coccodrillo per il grande uomo politico in fin di vita. E alla fine arriva Polly, un classico cult della commedia romantica. E alla fine arriva l’offerta per Hamsik, una sicurezza del mercato del Napoli.
Quest’anno, dopo il tentativo dell’anno scorso, tocca di nuovo alla Juventus. Ne scrive Tuttosport: «Marotta potrebbe incontrare De Laurentiis e rinverdire l’interesse della scorsa estate, quando Hamsik fu davvero vicino, con una trattativa ad oltranza, a lasciare Napoli e sposare la Vecchia Signora. I rapporti, al di là della rivalità sportiva, sono più che buoni, e De Laurentiis ha apprezzato che i bianconeri abbiano contattato prima il Napoli piuttosto che l’entourage dello slovacco. L’offerta è già pronta: 40 milioni». Sì, ci era mancata per davvero.
Certo, quest’anno la zappa sui piedi ce la siamo dati da soli. Insieme, noi e quel simpaticone di Jurai Venglos, ingolosito dalla grande prestazione in Slovacchia-Russia e quindi subito pronto a farsi intervistare “da procuratore” in modo da alimentare ad arte queste voci e poi puntare al vero obiettivo, un adeguamento contrattuale. Anche perché, nel frattempo, Hamsik ha già più volte ribadito di voler restare a Napoli. Ne scrive la Gazzetta, che in qualche modo paragona a quella dello slovacco la vicenda di Koulibaly: «Non c’è il fronte di una strategia comune, ma non è casuale se da più parti del mondo stanno arrivando messaggi, più o meno chiari, indirizzati ad un unico destinatario: Aurelio De Laurentiis. E tutti hanno un solo motivo: l’adeguamento economico dei contratti esistenti. I mittenti sono alcuni suoi stessi calciatori che chiedono un riconoscimento dopo l’ottima stagione disputata. E si tratta di gente di fascia alta, che il mercato ha puntato e che potrebbe movimentare l’estate napoletana». Il riferimento è chiaro, e Il Mattino rincara la dose: scrive di tre club inglesi «disposti a tutto» per lo slovacco (Chelsea, Everton e i due di Manchester) e della strategia del Napoli («rinnovo biennale fino a oltre 3 milioni lordi l’anno»). Forse, al Chiatamone sono ancora influenzati dalla par condicio delle amministrative: non mancano riferimenti alle due forze “politiche” in campo.
Da apprezzare, in ogni caso, l’anti-allarmismo particolare dei giornali. Perché non si mischiano due catastrofi, e quindi se uno scrive che ci sono offerte per lo slovacco, un altro mette in prima pagina l’altro grande rinnovo sull’agenda di De Laurentiis: Gonzalo Higuain. Sia il Corriere che la Gazzetta scrivono più o meno l’identica cosa: Higuain tornerà dalla Copa America e discuterà il rinnovo con De Laurentiis, a cifre altissime (attualmente guadagna 5,5 milioni netti, si parla di un aumento fino a 7) e fino al 2020. Anche perché, oggi siamo al 20 giugno, la clausola di 94 milioni (che nel frattempo nessuno si è proposto di pagare) è prossima alla scadenza. Come dire: forse, c’è ancora speranza.
Nonostante tutto questo sia già stato visto e letto, resta una roba altamente succulenta per i giornali. Quindi, il mercato in entrata è limitato giusto a un paio di cosine volanti, sempre sugli stessi nomi. Tipo quello di Hector Herrera, di cui scrive (ovviamente in chiave negativa) Il Mattino: «Per il messicano, ecco un altro intoppo: il nuovo tecnico del Porto Nuno Espirito Santo avrebbe posto il veto sulla sua cessione. Ma Pinto da Costa, presidente e padre padrone dei lusitani, ha preso un impegno con il calciatore: in caso di offerta adeguata, sarà ceduto. Però, è addirittura stata paventata la clamorosa possbilità di un rinnovo». Anche in Portogallo esistono, del resto. Mica solo per Hamsik e Higuain.
L’altro nome è quello ormai classico di Artur Ionita. Ne scrive il Corriere di Verona: «Su di lui quattro club: Juve, Cagliari e Genoa, più il Napoli che ha già presentato una prima offerta da 4 milioni. La richiesta dell’Hellas è però di 7-8, quindi la trattativa deve ancora entrare nel vivo». E che problema c’è?