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Il terzo posto non esiste. Bilbao non esiste. La morte non esiste

Il terzo posto non esiste. Bilbao non esiste. La morte non esiste
Il mio Torino – Napoli 1-2
 
– Prepararsi alla partita, dopo aver visto il servizio sull’incredibile campionato perso dall’Ajax, non mi è sembrata un’ottima e scaramantica idea.
 
– Mi ha solleticato una leggerissima ansia ma, dico la verità, per tutta la settimana il pensiero che non saremmo usciti vincitori da Torino non mi ha mai sfiorato.
 
– Quando poi ho letto la formazione che Ventura ha deciso di schierare, la disfatta clamorosa dell’Ajax, il 5 Maggio, Roma-Lecce 2-3 e Calori nella sua palude mi sono sembrate concatenazioni casuali di eventi avversi che non ho voluto prendere in considerazione nemmeno per grattarmi.
 
– Diciamolo, nella difesa del Torino di ieri anche Paletta e Mexes avrebbero fatto bella figura, Acquah, Vives e Benassi, insieme, non troverebbero spazio nemmeno al fantacalcio e Martinez, lo scattante attaccante venezuelano, ha mostrato numeri sotto porta inferiori forse solo a Dzeko e Pacione.
 
Il terzo posto non esiste. L’ho ripetuto come un mantra per tutta la settimana. È un pensiero rifiutato come i ragazzini che credono all’immortalità dei propri genitori. La morte non esiste.
 
– Per cui, non mi sono occupato, come generalmente faccio, delle altre partite. Non ho visto il Milan, non ho visto la Roma, non ho pensato agli ammoniti e ai diffidati per la prossima partita, non ho fatto calcoli di alcun genere e non ho ascoltato le consuete dichiarazioni di giocatori e allenatori nei post gara che avrebbero potuto interessarmi. 
Nella mia testa, ho focalizzato e concentrato tutto su Torino-Napoli. Con serenità. Con la certezza che il terzo posto non esiste.
 
– Un campionato bellissimo, un gioco vivo e veloce come non si vedeva da decenni, partite dominate, goleade, manite e occhi increduli. Per lungo tempo a contendere lo scudetto alla Juve e con l’illusione reale di riuscirci. Come potevo mai pensare all’esistenza di un preliminare ad agosto e un terzo posto a favore di una squadra che ha permesso a Rudi Garcia di sedere in panchina sino a gennaio, con una Roma in piena metastasi? 
 
– La partita si è messa sui binari più congeniali da subito per proseguire sulle stesse rotaie sino alla chiusura del primo tempo: pressione costante nella metà campo granata; gol annullato a Belotti per fuorigioco; gol di Higuain su assist di Hamsik; gol di Calle su assist di Hamsik; palo in stile Varsavia ancora di Higuain; copertura totale del campo, Torino inesistente; Reina inoperoso; primo tempo finito, 0-2 in scioltezza e il terzo posto che non esiste.
 
– Tutto insomma volgeva secondo i piani, come avevo ben pensato per l’intera settimana: con gli amici ci siamo talmente rilassati che durante il break abbiamo esagerato e sono iniziati i primi discorsi di mercato e diatribe che esulavano completamente dalla partita: chi prendereste? Chi va sostituito? E il modulo? Hai visto la festa del Leicester ieri? E Gargano? Sta ancora parlando? Stasera Jurassic Toni dà l’addio e Jurassic Maurizio Costanzo ricomincia lo Show.
 
– Le considerazioni sulla partita sono riprese con l’inizio del secondo tempo, ma in maniera del tutto distaccata: Higuain raggiungerà il record? Hai visto il giochetto di Martinez? mi ha ricordato il messicano Blanco; Ma Ventura se lo ricorderà Berettoni? Valdifiori lo vedrei bene al Torino; anche Lopez, Rafael, Regini e Maggio vedrei bene al Torino.
 
– Il Torino ha continuato a non suscitare alcuna preoccupazione e i primi sbadigli hanno iniziato a comparire al tikitaka inscenato dal Napoli che non affondava più. 
 
– Quando tutto lasciava pensare alla classica partita di fine stagione in cui gli ultimi minuti filano via senza che accada nulla tra due soffici guanciali, ecco che una imbucata sulla sinistra di Peres ha paralizzato tutte le cazzate che fino a quel momento avevano preso tempo e spazio a casa Minao.
 
Una mezza svirgolata del terzino destro brasiliano, piazzato a sinistra, Reina, preso completamente in contro tempo, che con la mente ha saltato quanto Sotomayor ma che nella realtà non ha superato i 3/4 millimetri e Kulì che, nel tentativo di recuperare su quel pallonetto sbilenco, ha sradicato la rete hanno di fatto generato il classico fulmine a ciel sereno. Praticamente, è suonata la sveglia
 
– Da quel momento, e per i successivi 25 minuti, la tanto pavoneggiata tranquillità si è dissolta e il tasto reset ha abolito ogni tipo di pensiero e discorso precedente, l’Ajax è venuto a farsi un giro tra le mie meningi e il braccino ha iniziato comparire in campo.
 
– Il Torino ha aumentato leggermente l’intensità, ma di pericoli veri e propri non se ne sono vissuti. È più il nostro atteggiamento stanco e rinunciatario o volto a perdere tempo che ha creato scenari esageratamente apocalittici e poco sicuri nella mia testa. 
 
– Quell’ansia rifiutata per una settimana ha preso corpo minuto dopo minuto fino a raggiungere l’apice nei lenti secondi di recupero.
 
– Il terzo posto non esiste, ma io ho telefonato a casa per sapere se tutti stessero bene.
 
– Mertens ed El Kaddouri subentrati hanno inciso quanto Brocchi sulla panchina del Milan; la squadra, eccetto Allan, ha ripiegato e ha smesso di correre; Ventura e i giocatori granata hanno cominciato a protestare come se stessero giocando la partita decisiva per la salvezza, il pubblico di casa si è innervosito: non ha invocato il solito Vesuvio ma ha iniziato ad offendere con cori “come la Juve”. Palloni gettati in avanti, nelle nostra area, che non sai mai che fine possano fare, i fantasmi di Zaza e Nainggolan dietro l’angolo, il film di una stagione intera che è passato davanti agli occhi e l’unico obiettivo è diventato il triplice fischio.
 
– Pure quando tutto sembrava filare liscio, il finale con quintali di tensione nelle mutande non poteva mancare…
 
– Quel poco di sofferenza ha reso il risultato finale più soddisfacente e l’urlo finale di gioia e di liberazione è sinonimo di musichetta infrasettimanale.
– La Champions diretta è a un passo, il primato di punti è stato battuto (79), ma le valutazioni, i record e i numeri finali li rinviamo alla prossima settimana. Per ora, dica solo 33.
Manca l’ultimo sforzo. Il più piccolo, ma il più importante. Il terzo posto non esiste. Il Frosinone non esiste. Bilbao non esiste. Mamma sta bene.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
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