ilNapolista

Stadio San Paolo, schiarita Comune-Napoli: se tutto va bene inizio lavori in primavera. A Ponticelli, coi soldi dei privati, non sarebbe andata meglio

Stadio San Paolo, schiarita Comune-Napoli: se tutto va bene inizio lavori in primavera. A Ponticelli, coi soldi dei privati, non sarebbe andata meglio

Dopo la battaglia a colpi di comunicati dei giorni passati, c’è forse una schiarita sullo stadio San Paolo. Oggi – c’è anche un comunicato ufficiale del Comune di Napoli – è avvenuto l’incontro ufficiale tra la Ssc Napoli e i dirigenti comunali in cui è stato finalmente illustrato il progetto di ristrutturazione dello stadio. Presenti all’incontro per il Napoli il presidente De Laurentiis, suo figlio Edoardo, Alessandro Formisano, l’ingegner De Feo dello studio Zavanella e l’ingegner Mazzotti; per il Comune invece presenti il Capo di Gabinetto Auricchio, l’assessore allo Sport Borriello coadiuvati dagli uffici dell’Avvocatura municipale e degli Impianti sportivi.

Non sono stati annunciati i dettagli relativi al progetto, quel che è chiaro è che l’iter di approvazione consente di stimare (nel caso si proceda davvero) la partenza dei lavori non prima della tarda primavera 2016 con una durata non inferiore a 18 mesi, dunque non sarebbe pronto prima della stagione 2017/18. Senza mai dimenticare che tra meno di dodici mesi ci sono le elezioni comunali e dunque se l’iter di approvazione non dovesse concludersi in tempo prima delle votazioni, in caso di mancata rielezione del sindaco De Magistris si rischierebbe di dover ricominciare da capo a trattare con la nuova amministrazione.

Potremmo comunque essere ai titoli di coda di questa estenuante vicenda che ha visto i suoi natali all’inizio del mandato del sindaco De Magistris, quando il primo cittadino suggerì la soluzione alternativa di realizzare nel quadro del grande progetto Napoli Est uno stadio a Ponticelli, grazie a fondi privati (ci fu anche un scoop del Napolista). E allora ci chiediamo: avrebbe potuto dunque avere lo stadio nuovo già oggi il Napoli se avesse dato un seguito alla proposta de sindaco? Con amarezza si può rispondere di no.

È proprio delle ultime settimane l’analisi della situazione di Napoli Est fatta dal quotidiano Repubblica che partendo dalla rendicontazione dei fondi europei 2007-13 ha rilevato come degli 8 cantieri da 206 milioni di investimento pubblico quasi nessuno sia stato completato, ma che tra burocrazia e ricorsi siano tutti in forte ritardo. Sulla stessa area cittadina, il cui potenziale di sviluppo è ad oggi del tutto ignorato, era previsto anche un grande intervento privato per la realizzazione di aree direzionali, commerciali e residenziali con una generale riqualificazione di aree dismesse e/o degradate. Il progetto “Naplest” finanziato da una cordata di imprese (capofila Marilù Faraone Mennella) presenta però i medesimi forti ritardi (delle opere pubbliche) nella sua realizzazione.

E dunque, il San Paolo resta l’unico scenario su cui il Napoli e il Comune continuano a lavorare, il passo successivo dovrebbe essere la consegna dello studio di fattibilità (indiscrezioni di stampa dicono sia pronto), atto che darebbe il via ufficiale all’iter per rimodernare uno stadio che attende da almeno 20 anni interventi migliorativi dopo la discutibile ristrutturazione dei Mondiali del ’90.
Andrea Iovene

Un po’ di articoli di tre anni fa sulla questione stadio:

26 febbraio 2012: C’è l’intesa sul San Paolo, ma De Magistris avverte: noi non mettiamo soldi

21 luglio 2012: La ricostruzione del dietrofront presidenziale sui favori che De Magistris dovrebbe a Faraone Mennella

22 luglio 2012: Ora De Laurentiis dice di voler rifare il San Paolo con l’aiuto dei cinesi

28 novembre 2012: Torna la querelle stadio e torna lo scontro Faraone Mennella-De Laurentiis

ilnapolista © riproduzione riservata