– Il mio Napoli-Torino
– Sono entrato di corsa. In ritardo. Giusto il tempo di realizzare che Hamsik e Gonzalo avrebbero giocato.
– Stavolta, il vicino di posto del Minao è stato un giapponese con famiglia al seguito (moglie + due figli) e una micro macchina fotografica.
– Sì, sì, sicuramente la sua provenienza doveva essere nipponica: prima della gara, sarà riuscito a fare 60 foto in 60 secondi, per innumerevoli secondi. E poi, i sorrisi, gli inchini e gli occhi a mandorla erano inequivocabili.
– Al sombrero + atterramento di Mertens, ho scoperto invece, nel suo modo di esprimersi, una piccola anomalia territoriale. Oggetto del suo “implopelio” l’arbitro DeMarco: è rigore! Sesc’ (fischia), curnuto!
“Vivrà nel profondo sud del Giappone”, ho pensato.
– A proposito di fotografie, “cambia la tua partita con un Glik”.
– Il fallo di mano del difensore non era fallo.
– Rigore inesistente: Mazzoleni, giudice di porta, lo ha decretato.
È una notizia?
– Mazzoleni, non ci serve niente, grazie.
– Il primo rigore calciato da Gonzalone, Dio della granata, mi ha ricordato Matthäus.
– Il secondo rigore calciato da Gonzalone, Dio del green, mi ha ricordato Severiano Ballesteros.
– Ho temuto il Torino, solo perché ci giocano Barreto e poi Meggiorini.
Il primo, negli ultimi 2 anni, avrà siglato una rete. Al Napoli.
Il secondo, negli ultimi 2 anni (ma forse anche 5), avrà siglato 3 reti. Due al Napoli.
– Applausi invece per chi sta consigliando a Fernandez di sbrogliare le situazioni con spazzate in tribuna.
– Date cento grammi di “ciorta” a Mertens e lui diventerà un fenomeno.
– Mertens, migliore in campo, c’ha il pepe nel masso.
– A proposito di masso, vogliamo parlare della Roma?!
– A proposito di Pepe: non avevo mai visto un assist, con 4 uomini addosso, di 60 metri con le mani. Voglio la stessa colazione di Reina.
– A casa, ho vivisezionato tutta la partita al registratore: non c’è traccia di errori da parte di Albiol.
– Inler, mi è piaciuto; Dze, un po’ meno; Armero, sul cross, è affetto da maggite; Hamsik si sta ritrovando. Insigne, prima di calciare, penserà al titolo della Gazzetta del giorno dopo?
– Nel secondo tempo, col Toro privo anche di Cerci, è andata in onda la serie infinita di fitti passaggi. Lunga, indisponente ed irriverente. Io la chiamo Kiti Kaka.
– Il Toro mi ha ricordato una rabona, una sforbiciata di Bagni, un colpo di tacco a smarcarsi, con assist per Careca gol, di Giordano, una Coppa Uefa in esposizione e un retropassaggio suicida all’ultimo secondo.
– La sventura di Ventura è quella di non essere riuscito a portare in granata pupilli come Berrettoni, Corrent e Varricchio.
– La sventura di Ventura è che Aronica sta a Palermo.
– Il nostro mister Bingo, dopo la gara, ha dichiarato di essere molto soddisfatto.
– Tino Asprilla, su Duvan, ha dichiarato: deve crescere (?!).
Un altro centimetro e fa come Hulk (quello della Marvel) e squarta la divisa.
– Thohir, in settimana, ha dichiarato che il nerazzurro che ha amato di più è Ventola. A questo punto credevo che facesse il nome di Stromberg.
– Tevez, nel dopo Madrid, ha ammonito la squadra perché avrebbe dovuto soffermarsi a riflettere sulla propria prestazione e non, piangendo, su quella dell’arbitro.
Lo sto dicendo da 2 mesi, Tevez non è da Juve.
– Marotta, su Zuzu, ha dichiarato che in realtà era solo un finto interesse. Un depistaggio.
Pippo, Pippo, volpone mio, c’hai fatto fesso e ti sei tenuto Isla…
– Allegri, dopo la gara col Parma, può aver fatto qualsiasi dichiarazione. Non l’ho sentito. Regalategli prima un tutor.
– Mister Bingo, dopo aver visitato il San Carlo, la Reggia di Caserta e gli scavi di Pompei, ha chiesto altri luoghi da fotografare.
Rafa, se vuoi, ti porto al Sentiero degli Dei. Da quelle parti, potremmo incontrare Gonzalo volare.
– Per la cronaca, e per chiudere, il nippo fotografo di Casoria ora sarà ancora al San Paolo. Lo abbiamo lasciato mentre fotografava i figli su ogni sediolino dello stadio.
– A Firenze. Per continuare a vincere. La gonzalina ha ripreso ad andare in circolo.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani