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Ha ragione Carratelli, questo Napoli è difficile da migliorare

È difficile non essere d’accordo col maestro Carratelli. La sua analisi come sempre ci inchioda alla realtà, ed è di una lucidità disarmante. Sarà brutto questo Napoli, sicuramente lo è, ma è una squadra che fin qui ha di fatto mantenuto gli obiettivi di inizio stagione.È ampiamente in corsa in campionato, secondo in classifica a due punti dalla Juventus e ha nove punti in più rispetto allo scorso anno, e si è qualificato con un turno d’anticipo ai sedicesimi di finale di Europa League.

Gioca male? Sì, gioca maluccio. Gioca all’italiana. Vince con la forza della volontà. Ma i campionati si vincono così. Non pratica il futbol bailado ma quello, come ha detto oggi Zico, è morto il 5 luglio del 1982, sepolto da tre gol di Paolo Rossi. E poi, ripeto, il nostro allenatore non ha mai creduto nel calcio spettacolo. Gli piaceva la Grecia campione d’Europa, non l’Olanda degli anni Settanta.

E ha in mano una squadra che è difficile da migliorare. Elloso, Spadetta non è d’accordo, ma è stato lo stesso Napoli (per non parlare di altre formazioni) a dimostrarci che spendere i soldi non equivale a rinforzarsi. Abbiamo un allenatore che definire maniacale non è un’offesa. Vede il calcio a modo suo. Giustamente. E ha allestito un’orchestra che suona quasi a memoria. Una musica che non sarà armoniosa ma che è redditizia.

Leggo i nomi fatti e un po’ sorrido. In questo Napoli Mazzarri inserirebbe a fatica persino Vidal o Marchisio. I ruoli sono coperti. Con Gamberini si è preso una bella soddisfazione. Ha trovato il jolly difensivo esperto che cercava. Behrami gli assicura quella copertura di campo e quel peso che Gargano non gli garantiva. Non cambierebbe Inler con Borja Valero. A noi sembra assurdo ma è così. Sta lavorando sodo su Insigne. Gli regalassero Snejder, per lui sarebbe un problema. Magari prenderebbe Migliaccio.

Bisogna entrare in quest’idea di calcio per giudicare il Napoli. Altrimenti sono chiacchiere da bar.
Massimiliano Gallo

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