“Nel mio modulo non c’è spazio per un regista”.
Forse in maniera così netta la frase non l’ha mai pronunciata, ma nelle convinzioni espresse da Walter Mazzarri riguardo il suo credo tattico il concetto è sempre emerso in maniera netta.
E forse (forse) la spiegazione c’è.
Per il modulo che applica Mazzarri il regista è l’obiettivo dichiarato, il fulcro del gioco di marcatura avversario. Se si sa che la palla andrà a lui, allora ecco che i centrocampisti avversari hanno il compito di raddoppiare, se non triplicare la marcatura su di lui. E poiché al suo fianco c’è solo un centrocampista vero, o il “regista” è un mostro a difendere il pallone o passa indietro ai difensori che lanciano lungo (sic) o si perde il possesso palla. A meno che – ma è una situazione difficilissima – il “regista” non abbia le idee chiare sul cosa fare del pallone quando la sfera non è ancora entrata in suo possesso e la lanci di prima. Sempre che il passaggio indirizzato verso di lui sia fatto con i controc…i, intendiamoci. A mia memoria ho visto solo tre giocatori farlo: Dossena (Beppe), Giannini e Pirlo.
In queste condizioni è caduto Cigarini, è andato in difficoltà Gargano quando lui era il “regista” (nonostante non fosse nelle sue corde), sta faticando Inler: quando il turco-svizzero-napoletano si trova con la palla tra i piedi viene regolarmente raddoppiato. E – fateci caso, magari sbaglio io – gioca appena appena meglio quando Marekiaro Hamsik indietreggia sulla linea di centrocampo.
Stante così le cose la domanda è logica: perché l’abbiamo preso, non sarebbe stato meglio un onesto lavoratore del centrocampo come Parolo o Nainngolan?
La risposta a me sembra che stia tra le righe di quel che dice Mazzarri, quando afferma che la squadra non è ancora matura. Inler per il tecnico azzurro penso che rappresenti l’evoluzione della specie: il faticatore di centrocampo con i piedi buoni, quello che volendo un lancio di prima lo sa fare ma che per farlo deve entrare a pieno nei meccanismi rodati della squadra; quello che deve poter sapere che Maggio, volendo, è già lì a ricevere il passaggio fatto alla cieca. Tutto questo si fa con il lavoro e il Napoli, tra Champions e campionato, di allenamenti tattici ne ha fatti davvero pochi.
E’ per questo che, nonostante non mi sia esaltato al suo acquisto, sono convinto che Inler possa farcela e sia doveroso aspettarlo.
Per una volta sono d’accordo con DeLa quando dice: “vedrete l’anno prossimo”…
Ci vuole Pazienza. Anzi, no.
Oolish