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Tra i corridoi di Sky di milanisti neanche l’ombra

“A Napoli non ci vengo, è un trappolone”. Pare che la già famosa frase l’abbia pronunciata non il presidente del Consiglio (e del Milan) Berlusconi, riferendosi ai Pm del procuratore Lepore, quanto piuttosto l’allenatore (del Milan) Allegri, timoroso degli agguati degli azzurri di Mazzarri, che sarà per tutte quelle zeta, ma sembra quasi che ti azzannano.
E in effetti il “trappolone” – per restare all’espressione presidenziale – il tecnico toscano (del Napoli) glielo ha preparato proprio bene, al tecnico toscano (del Milan): voi tenete pure palla, là in mezzo coi Van Bommel, gli Aquilani, i Seedorf, venite avanti a provare a stanarci, che noi prima o poi ve la rubiamo e filiamo dritti in porta a tutta velocità.

E l’aria da trappolone, bisogna ammetterlo, si respira pure nel lunedì milanese post-triplete (di Cavani): voi girate pure palla, cari amici e colleghi milanisti, cincischiate pure quanto volete, che noi alla prima occasione buona filiamo dritti al punto a tutta velocità.

Del resto, il lungo week end di Napoli-Milan era iniziato sotto i migliori auspici: visita del presidente (del Napoli) negli studi di Sky per una lunga e propiziatoria intervista, all’indomani del ruggito di Manchester, e stretta di mano benaugurante in mezzo a un folto capannello di cacciatori di foto. Un ottimo antipasto, di certo, del compleanno che cade proprio nella domenica di Napoli-Milan. Edy ti regala un Happy Birthday da favola, e allora il lunedì mattina è tutto pronto per l’accoglienza al milanista reticente.

Che però ha sentore del trappolone e non si appalesa.

In redazione, del resto, sono quasi tutte donne stamattina – sarà una coincidenza? Quasi nessuna si interessa di calcio, una sola sì, ma è romanista, è stata a San Siro sabato sera e ha ben altre gatte da pelare. E allora non resta che attendere, in agguato.

Arriva un collega più grande, è uno dei responsabili dello Sport ed è napoletano, aveva pronosticato il successo e ti mostra un sms appena inviato al presidente (del Napoli): “Te l’avevo detto”. Chapeau alla totale mancanza di scaramanzia.

Ne arriva un altro, anche lui tra i capi dello Sport, ci si incrocia al volo in ascensore e c’è giusto il tempo di dirsi “Fossero tutti così, i lunedì”.

Chapeau al dono della sintesi.

Insomma, siamo ovunque, anche qui a Milano. Ma di milanisti, neanche l’ombra. Latitano. Hanno fiutato il trappolone.

Arriva una telefonata da Napoli, gli amici che ti raccontano della serata al San Paolo, di quello arrivato allo stadio tre ore prima, di quello atterrato direttamente dal Canada via Capodichino per l’evento. E puoi solo morderti le labbra per non esserci stato.

Passano le ore, tra letture dei commenti, analisi, accostamenti un po’ blasfemi, ma innocui, tra il Santo patrono e il goleador uruguagio. Ma di milanisti, niente. Ci vuole solo un po’ di pazienza, arriveranno. Già domani sera, per esempio, al calcetto del martedì, ci sono un paio di amici da pizzicare. Poi basta però, il lunedì milanese può allungarsi al massimo al martedì, perché poi mercoledì bisogna tornare già concentrati. C’è il Chievo, l’anno scorso 0 punti su 6.

E allora, attenti al trappolone
di Vittorio Eboli

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