Il Napoli potrà fare un’altra grande stagione se non gli sarà chiesto di vincere. In sostanza ha comprato un giocatore di grande qualità, Inler, l’unico che può aggiungere davvero qualcosa. Più Pandev, che sarà senz’altro utile anche se viene da due stagioni zoppe. Mi aspettavo qualcosa di più in difesa. Britos andava bene nel Napoli di 2 anni fa, in questo è una misura sotto. Sarebbe stato meglio comprare meno giocatori ma più importanti, in compenso De Laurentiis è riuscito a trattenere i suoi tre attaccanti. Mi sembra una squadra da prime 4 posizioni se Cavani, Hamsik e Lavezzi tornano vicini ai 50 gol. Sarebbe stata ad altezza Milan-Inter aggiungendo Rossi e Criscito, ma anche così è ottima. Più complesso inquadrare la Roma. Poche altre volte una grande squadra è stata così rivoltata, meno volte ancora una società ha cercato di accontentare il nuovo tecnico come ha fatto la Roma. Solo giovani e quasi soltanto spagnoli. La linea cercata è interessante, giovani buoni subito, non solo nel futuro. Il migliore mi sembra Pjanic, forse troppo leggero Bojan, molto interessante Lamela, ha grandi numeri Osvaldo. Tutto questo giovane talento, con l’aggiunta di De Rossi e Totti. Può essere una grande sorpresa se Luis Enrique dimostrerà di saper accettare qualche limite. Troppo tutti all’attacco, troppa voglia di fantasia. Cicinho e Josè Angel terzini sono un azzardo, come forse sono azzardi le letture delle partite di Luis Enrique. In generale la Roma è l’esperimento più interessante del campionato. Si sente la società giovane, il caso Totti è stato gestito in modo un po’ grossolano, la società è andata all’attacco di un giocatore che non aveva detto niente, è evidente che manca Baldini e anche un presidente presente, la squadra però promette molto. Le manca semmai un po’ di via di mezzo, è molto giovane o molto matura, questo può portare lo spogliatoio a dividersi spontaneamente. Quasi tutto è nelle mani di Luis Enrique. Da giocatore era di grossa presenza in campo, da tecnico sta dando di sé un’immagine un po’ fanatica. È probabile che alcuni eccessi di Luis Enrique (quelli con Totti, quelli con Borriello, quelli con la gente) passeranno automaticamente via via che prenderà in mano la squadra. Tanti momenti di stizza sono piccoli segni d’imbarazzo, quasi di timidezza. Secondo me è un buon allenatore, ma in una squadra completamente nuova e sospesa, gli elementi di equilibrio deve portarli lui. Non alimentare gli eccessi.
Mario Sconcerti (Corriere della Sera)
Per il titolo al Napoli manca ancora qualcosa
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