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Rinnovo, ora Marek
abbassi la cresta

Se il Mondiale doveva essere la Borsa dei giocatori europei, beh, siamo in piena recessione anche dal punto di vista calcistico. Sudafrica 2010 si conferma essere un campionato del mondo dove segna il passo chi esce da un torneo estenuante come quello del vecchio continente. La nazionale Maradona, perché per la prima volta nella storia del mondiale di calcio una squadra è identificata più con il suo allenatore che con i giocatori, vive una favola tutta sua. Il Brasile ha singhiozzato all’esordio mentre ha convinto contro la Costa d’Avorio.
E veniamo a De Laurentiis. Cosa sta dicendo questo Mondiale? Che Hamsik è meglio che abbassi la cresta quando chiederà il rinnovo del contratto, che il Rubin Kazan potrà ridurre l’offerta per Quagliarella. Che Gargano è meglio che continui a macinare chilometri ed a perdere meno palloni piuttosto che affidare le sue richieste al procuratore. Non parliamo poi di Gilardino che si potrà comprare per un tozzo (mi rendo conto che è un eufemismo) di pane. In risalita le azioni di Gelson Fernandes, centrocampista della Svizzera rivelazione della prima giornata e di Christian Maggio che è l’unico il cui appeal sale senza giocare. Forse perché a questa nazionale manca un esterno e tutti si chiedono come mai sia in panchina.
<strong>Gianluca Agata</strong>

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